Incensurato di 62 anni lavora cassiere e spacciatore in simultanea. Bloccato dai carabinieri
Droga alla cassa in un negozio di Arzignano, dove un “esperto” commesso vicentino di 62 anni sapeva maneggiare con cura ogni tipo di merce, perfino marijuana, hashish e cocaina, servendola direttamente al banco di pagamento degli acquisti. Si tratterebbe di un’iniziativa personale, di cui il datore di lavoro – una catena della grande distribuzione di abbigliamento, Oviesse – non era a conoscenza e risulta quindi estraneo alla vicenda. A chiudere mercoledì scorso la prolifica attività extra ed “in proprio” dello spacciatore di Montecchio Maggiore sono stati i carabinieri vicentini, evidentemente ben informati dopo aver messo le mani su sostanze stupefacenti sequestrate ai clienti del rifornitore.
Un vicentino ormai prossimo alla pensione che amava arrotondare lo stipendio vendendo un po’ di tutto in tema di sballo. All’indirizzo del cassiere dalla “doppia vita” si è trovata droga a chili, messa sotto sequestro al pari di oltre 7 mila euro in contanti, oltre a sacchi vuoti con tracce di “erba” che lasciano intendere di come l’attività illegale fosse portata avanti da tempo.
Per A.V. – queste le iniziali del soggetto sotto inchiesta, al momento “solo” come indagato – è scattato nei giorni scorsi l’arresto, poi convalidato dal giudice di turno di Vicenza con la concessione dei domiciliari. Incensurato dalla fedina penale “linda” e considerato a tutti gli effetti un insospettabile, deteneva invece un bazar nella sua casa da cui prelevava ciò che gli acquirenti più affezionati richiedevano dopo aver atteso pazientemente il loro turno in fila, spesso con la sola scusa di chiedere informazioni. In ogni caso per ricevere sostanze vietate proprio nel grande negozio, lontano da occhi indiscreti.
Quasi 2,4 chilogrammi di marijuana, 1770 grammi di cocaina e poco meno di un etto di hashish sono stati presi in consegna dal Nucleo Investigativo del 112, oltre a miniconfezioni (15 in tutto) di “neve” che il 62enne teneva nascosta in tasca mentre si trovava al lavoro al momento del blitz portato in campo dai carabinieri ad Arzignano. Valore alla vendita dell’assortimento di 15/20 mila euro al dettaglio. Dopo aver bloccato un africano, perquisito nel punto vendita subito dopo il passamano con il dipendente – e trovato a sua volta in possesso di 10 grammi di polvere bianca, – il “gancio” è stato servito, dando il via alla perquisizione personale che ha preceduto quella domiciliare. Riguardo all’acquirente, a sua volta sospettato di costituire un pusher al dettaglio, si tratta di un 46enne di nazionalità tunisina, lui denunciato a piede libero.
Parte del materiale di prova di colpevolezza in funzione dell’accusa di detenzione e spaccio di droga consiste inoltre in bilancini elettronici di precisione e 4 mila euro in banconote di piccolo taglio, il tutto sottratto ad A.V. dal suo alloggio castellano. Facile pensare che l’uomo agisse su commissione per un gruppo organizzato, come canale distributore di medio livello che in origine non doveva attirare alcun sospetto, visto il modus operandi originale, fuori dai consueti schemi. Fatta eccezione, però, per la “clientela” extra che di continuo entrava e usciva dalla filiale di una catena di negozi presente in tutta Italia, che guarda caso non era interessata tanto alla merce presente su scaffali e appendiabiti, bensì a quella che il commesso/cassiera teneva nelle sue tasche all’occorrenza.