Nuova sede da 20 mila mq per lo “Scotton”. Firmato l’accordo, costo 12 milioni
L’Istituto di Istruzione Superiore “Andrea Scotton” avrà una nuova sede. E’ ora ufficiale dopo il che “dado è stato tratto” con le firme sul protocollo tra le parti coinvolte – Comune di Breganze, Provincia di Vicenza e dirigenza della scuola di formazione -, che confermano la decisione presa nei mesi soccorsi di non procedere ad “aggiunte” di edifici alla sede madre in centro, ma dedicare un’area apposita ex novo al plesso che sorgerà dunque in area sportiva di Breganze, a sud rispetto allo stadio e al circolo di tennis locale. Viene così definitivamente accantonata l’idea portata avanti nel passato recente di costruire un nuovo edificio a ridosso della sede storica.
Costerà 12 milioni di euro, da finanziare attraverso i bandi collegati ai fondi Pnrr, con una superficie da oltre 20 mila mq su cui edificare. Se tutto andrà secondo i piani la posa della prima pietra avverrà a novembre 2023. A mettere “nero su bianco” la determinazione congiunta degli enti in ballo, dando di fatto il via al progetto con le firme di due donne amministratrici pubbliche nell’occasione, vale a dire la per la Provincia Maria Cristina Franco e per Breganze Piera Campana. Al loro fianco il consigliere con delega all’edilizia scolastica Davide Berton e il dirigente dell’area tecnica Filippo Squarcina.
L’ente Provincia competente in materia scuola ha provveduto nei tempi necessari al primo step progettuale e con quello partecipa al bando per accedere ai fondi del Pnrr messi a disposizione dalla Regione Veneto per l’edilizia scolastica. Da ricordare come l’opera si renda necessaria dopo il quasi “raddoppio” degli studenti delle varie classi dell’istituto, passati da 220 a 400 in una decina d’anni. Un considerevole trend di crescita per quanto riguarda l’offerta formativa ma che ha aperto inevitabili problemi per la ricerca di nuovi spazi per la didattica. Attualmente l’Istituto Scotton si divide infatti tra la sede in via Roma e la succursale in piazza del Donatore, oltre ai locali in affitto dalla parrocchia. “La soluzione non poteva che essere la realizzazione di un nuovo istituto – vicepresidente Franco – con il Comune abbiamo lavorato per individuare l’area idonea, spinti dalle categorie economiche che sanno quanto la formazione offerta sia necessaria alle imprese. Investire qui significa non solo potenziare una scuola d’eccellenza, ma contribuire allo sviluppo produttivo locale”.
Lo testimonia il fatto che gli imprenditori per così dire prenotino gli studenti già dal quarto anno di scuola dopo averli testati negli stage in azienda. “Crediamo in questa operazione – commenta la sindaco Campana – per questo come Comune siamo impegnati nell’acquisto dell’area, che prevede un esproprio, per poi cederla gratuitamente alla Provincia. Un onere economico, certo, ma con la consapevolezza che si tratti di un investimento per i giovani, per offrire l’opportunità di lavorare sul territorio e di farlo con preparazione e formazione tali da renderli protagonisti della crescita. Al nostro fianco Confindustria e Confartigianato, che non hanno mai smesso di sostenere la scuola”.
La Provincia di Vicenza si occuperà di tutto il resto. Entro fine anno dovrà predisporre il progetto di fattibilità tecnica ed economica e inserire l’opera nella propria programmazione triennale del bilancio 2023-2025. Se il progetto sarà assegnatario dei fondi Pnrr la tempistica è già nota ed è particolarmente stringente: aggiudicazione lavori entro metà settembre e inizio lavori entro novembre. In caso contrario, la Provincia ha comunque a disposizione documenti e progettazioni per accedere ad altri fondi. “Giusto un anno fa -ha concluso il consigliere Berton – ho ricevuto dal presidente Rucco il compito di occuparmi di edilizia scolastica superiore. In un anno abbiamo gestito 30 milioni di euro del Pnrr e abbiamo sottoscritto due protocolli per nuove cittadelle degli studi: una a Noventa, per il Masotto, e una Breganze, per lo Scotton. Il 2022 è stato un anno di grande impegno per la Provincia e prevedo che il 2023 lo sarà altrettanto se non di più”.