Tass: Xi Jinping in visita a Mosca forse a primavera, ma Pechino non conferma
Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping potrebbe recarsi in visita a Mosca. La notizia data per certa dal Ministero degli Esteri russo, non è stata però confermata da Pechino.
Secondo l’agenzia russa Tass la visita dovrebbe essere in programma per la primavera e segna “un evento centrale nelle relazioni tra la Russia e la Cina nel 2023”. I due leader non si incontrano dal 4 febbraio 2022, quando Putin si recò in visita ufficiale a Pechino, poche settimane prima di lanciare l’invasione dell’Ucraina.
Putin aveva ufficialmente invitato a Mosca Xi Jinping lo scorso 30 dicembre durante una videochiamata. Dal canto suo il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino non si sbottona: “Manteniamo stretti contatti a vari livelli per promuovere lo sviluppo dei due Paesi, contribuendo allo sviluppo globale pacifico. Per quanto riguarda questa visita in particolare, al momento non ho informazioni da condividere”.
Una dichiarazione che potrebbe però essere dettata solo dal protocollo cinese, secondo il quale il segretario generale del Partito Comunista Cinese è solito lasciar passare un certo lasso di tempo prima di accettare un invito, in modo da dare l’impressione di aver ponderato a lungo la propria decisione. Del resto la posizione cinese se non di esplicito appoggio, non è però mai stata di condanna all’aggressione russa. Inoltre la Cina ha condannato più volte le sanzioni da parte di Usa e Unione Europea.
Intanto gli Stati Uniti non invieranno i caccia F16 a Kiev. Lo ha detto il presidente Joe Biden, sottolineando che discuterà con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’invio di nuove armi a Kiev e annunciando un suo prossimo viaggio in Polonia, senza però precisare la data. Il presidente francese Macron non esclude invece la forniture dei velivoli militari alla resistenza ucraina, mentre Zelensky lancia un altro appello agli alleati: “Adottate tempestivamente decisioni”. Per il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, Kiev prevede di ricevere dai 120 ai 140 carri armati in una “prima ondata” di consegne da una coalizione di 12 Paesi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale la sua omologa ungherese Katalin Novák ha rinnovato il sostegno politico, economico e militare all’Ucraina e ha ribadito che “le sanzioni alla Russia sono funzionali a far cessare la guerra, non ad alimentarla”. Oltre all’invasione russa dell’Ucraina i temi di discussione dell’incontro sono stati i rapporti bilaterali, il futuro dell’Ue e le relazioni con gli Usa, le migrazioni, i Balcani occidentali e la persecuzione dei cristiani nel mondo.