Furto di preziosi in grande stile alla Livior: strade sbarrate e via due quintali d’argento
Sbarre di metallo del perimetro tranciate, automobili rubate, balle di fieno e piante per bloccare le strade di accesso, ingresso della ditta forzato e 200 chilogrammi di argento di lavorazione asportati nella notte tra lunedì e martedì. “Colpo grosso” all’azienda Livior Spa di Romano d’Ezzelino quello scoperto prima all’alba di ieri dopo l’allarme, con una banda di ladri specializzata che ha messo a puntino un piano nei minimi dettagli, portandosi a casa il metallo prezioso per un valore di oltre 100 mila euro, in via di quantificazione.
A indagare sull’azione criminosa portata a termine in una manciata di minuti poco dopo le 2 notte di ieri sono i carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, a darne notizia con un dettagliato servizio è oggi il Giornale di Vicenza.
Si tratta di uno dei blitz più in “grande stile” degli ultimi tempi nel Vicentino, paragonabile a quello avvenuto a Camisano Vicentino ai primi di gennaio alla Bls Spa, anche questa nel settore della produzione e lavorazione di metalli preziosi. I banditi avrebbero agito in una decina di minuti appena da quando hanno avuto accesso al laboratorio dello stabilimento, giusto il tempo di caricare i chili di argento probabilmente in un furgone attrezzato poi per la fuga. Un raid notturno in uno scenario ideale per i malviventi, almeno in quattro, che hanno approfittato dell’area isolata di campagna, garantendosi il tempo necessario per far razzia di merce apponendo degli ostacoli nelle vie limitrofe.
Più dispendiosa in termini di tempo impiegato, invece, la fase preliminare: gli “sbarramenti” in strada creati per bloccare vigilanza privata e forze dell’ordine avrebbero richiesto giorni di preparazione, per recuperare veicoli (rubati) e un mezzo agricolo da mettere di traverso per impedire l’accesso a via Rivoltella, dove si trova la Livior Spa, oltre a tronchi d’albero e perfino palle di fieno di cui pare che nessuno avesse segnalato la misteriosa sparizione.
Solo le indagini dei carabinieri, che si avvarranno dei filmati di videosorveglianza della ditta già acquisiti dal comando bassanese, potranno far luce sulla dinamica esatta del maxi furto. Non sarà facile, però, ricavare elementi decisivi che possano portare al riconoscimento e alla cattura dei membri della banda di criminali che hanno agito senza dubbio sulla base di precedenti esperienze “nel campo”, organizzati a puntino.