Spettacolando – All’Astra il disprezzo delle donna scrolla le coscienze e fa riflettere
A Vicenza la rassegna teatrale “Terrestri” non smette di stupire e di scuotere le coscienze.
Al teatro Astra, venerdì 3 Febbraio Frosini e Timpano hanno portato in scena il “Disprezzo della donna. Il futurismo della specie”, ma questa volta i testi non sono di loro produzione. E’ un collage in piena regola, un puzzle che provano a costruire dissacrando non il ruolo della donna, ma il suo ideale unico, concepito come serbatoio d’amore.
Millenni di maschilismo offuscante, con un più recente pressante tentativo di femminismo riequilibrante, non potevano che portare confusione. Ed è proprio questa confusione che portano sul palco, con un’energia e una presenza scenica che non smette di puntellare il pubblico in sala.
Il ruolo della donna è oggetto di dibattito e di contese. L’uomo sta ancora sul piedistallo, immobile: cade, si rialza, e quando lo si prende a calci la sua immagine sorridente prova a ritornare lì, istintivamente, a riprendersi la luce che pensa di meritare. La donna corre, scalcia e accarezza, profondendo l’amore di cui si narra essere ancora esclusiva portatrice. Si può ancora pensare che sia davvero sole lei il serbatoio d’amore che nutre, alimenta e preserva la conservazione della specie?
Lo spettacolo è un allenamento in piena regola, senza esclusione di colpi (gli attori sono in tenuta ginnica, mica per caso). Non dà risposte, dissacra i dubbi e riversa su di noi la ricorrente domanda, senza risposta: possiamo ancora pensare di riproporre il modello di famiglia che abbiamo ereditato e verso il quale continuiamo più o meno inconsciamente a tendere? Donne e uomini, uomini e donne? Dobbiamo e possiamo immaginare ancora un ruolo preciso per tutti noi? Può la famiglia che sogniamo, inglobare serenamente tutto?
Paolo Tedeschi