Sisma in Turchia e Siria, bilancio sempre più grave: oltre 4mila le vittime
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria. Secondo l’ultimo bollettino presentato dalle autorità locali, i morti sarebbero adesso quasi 4.400. Duemila in più rispetto a ieri (lunedì 6 febbraio) pomeriggio. E nella notte altre scosse intense hanno interessato alcune zone dei due paesi, tanto che gli esperti si aspettano che il bilancio delle vittime possa salire ancora. Due le scosse più forti: una di magnitudo 7.8, l’altra di 7.5. Migliaia le abitazioni crollate. E il suolo dell’Anatolia si è spostato di 3 metri.
Disperso un italiano. Le notizie che arrivano dai paesi colpiti dal sisma non sono confortanti nemmeno per l’Italia, tanto che secondo la Farnesina tra i dispersi ci sarebbe anche un nostro connazionale che risiedeva in un albergo andato completamente distrutto dalle scosse. La premier Giorgia Meloni monitora la situazione e, in attesa di aggiornamenti, si è detta solidale nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto. Vicinanza e cordoglio anche da Papa Francesco, rimasto “profondamente addolorato per l’ingente perdita di vite”.
Come una bomba atomica. Ma con la potenza moltiplicata per 130. Questo secondo gli esperti che stanno seguendo da vicino la situazione. Per rendere ancora di più l’idea della forza del sisma che si è abbattuto su Turchia e Siria, basta pensare che la scossa più forte è stata mille volte superiore rispetto a quella di Amatrice. Intanto la Turchia proclama sette giorni di lutto nazionale, mentre Europa e Stati Uniti si sono detti pronti ad aiutare. Ieri in una telefonata il presidente americano Joe Biden ha espresso vicinanza all’omologo turco Erdogan, promettendo una serie di iniziative.