Laboratorio tessile gestito da cinesi: un dipendente in nero e uno con 3 mesi di pena da scontare
Dal blitz operato dai Carabinieri con il supporto dei colleghi dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza emergono anche alcune “sorprese”. Il riferimento, nel caso di un laboratorio sito nel Comune di Cassola, è all’arresto di un cittadino cinese di 42 anni in seguito alla sua identificazione, il quale era gravato da un ordine esecutivo di carcerazione per una pena residua da scontare di 3 mesi.
Aveva guidato nel 2017 in condizioni psicofisiche inopportune, incappando in una denuncia – e poi nella conseguente condanna – per guida in stato di ebbrezza. L’episodio citato era avvenuto nell’autunno di 5 anni fa a Bassano del Grappa, legato a un incidente stradale.
L’asiatico era stato oggetto di un controllo nei giorni scorsi all’interno dell’azienda gestita da un connazionale più giovane, titolare dell’attività di lavorazione tessile pure lui denunciato (in questo caso però piede libero) per irregolarità riscontrate dai militari in merito alle leggi sul lavoro. In particolare, il 31enne – Z.G. le sue iniziali rese note dal comando bassanese – aveva alle sue dipendenze un trent’enne anch’egli cinese di origine, privo del permesso di soggiorno sul suolo italiano e senza contratto di lavoro.
Inoltre, in seguito ai controlli mirati nell’ambito della sicurezza e dell’igiene sul posto di lavoro, all’emergere di altre lacune in merito è stata disposta la sospensione immediata dell’attività di produzione e confezione, fino alla regolarizzazione piena della propria posizione. Oltre a rispettare le leggi di settore, il 31enne titolare dovrà corrispondere allo Stato una sanzione di 15.700 euro per poter riprendere la propria attività imprenditoriale. Si tratta però solo di una parte delle multe comminate per le varie irregolarità: a questa cifra vanno aggiunti 3.600 per il lavoratore “in nero” e 13.319,45 euro per altre violazioni.