Gli studenti del Garbin: “gesti immaturi e irrispettosi”. Ma la scuola non si tocca
Orgogliosi di essere studenti dell’Ipsia Garbin. Questa è la sintesi della lettera inviata – e preannunciata da Eco Vicentino nei giorni scorsi – dai rappresentanti degli studenti dell’istituto professionale agli organi di stampa locale. E c’è da scommettere che alle firme in calce di Luca Zanin e Mario Borgo, i portavoce, potrebbero seguire quelle della totalità dei circa 1400 allievi del Garbin, di cui 650 dislocati nella sede di via Rasa a Thiene.
Quella più presa di mira dal clamore suscitato dalla vicenda del lancio di sedie in classe durante l’intervallo.
Una storia di “ordinaria follia” tra i banchi di scuola sfociata poi in una straordinaria eco sui radar dei media locali e nazionali e ancor più del web. Se i titoli di coda si materializzano ormai all’orizzonte, in attesa dell’ufficializzazione delle sospensioni – di diverse entità – comminate ai cinque alunni di terza giudicati colpevoli del misfatto, ci giungono in redazione i necessari e motivati distinguo, che volentieri pubblichiamo. Una presa di posizione chiara, dissociandosi dal comportamento dei cinque – ora pentiti – compagni di scuola, ma anche la rivendicazione del valore dei loro studi, della preparazione al mondo del lavoro che l’istituto fornisce agli adolescenti, e dell’onorabilità della stessa scuola.
“A seguito delle notizie sul nostro istituto, riportate nelle ultime settimane dalla TV e
dai giornali, abbiamo ritenuto opportuno discutere la vicenda durante l’incontro tra
noi, rappresentanti d’istituto e di classe. Ci teniamo, finalmente, a fare sentire la nostra voce ed il nostro punto di vista. Le tristi vicende, che tanto hanno portato scalpore all’interno e, soprattutto, all’esterno della nostra scuola, non sono state né appoggiate, né giustificate dagli studenti, in quanto considerate frutto di gesti immaturi ed irrispettosi nei confronti di tutti, studenti, professori e personale ATA.
Nella nostra sede di Thiene siamo in circa 650 studenti (1400 in tutto l’Istituto) provenienti da tante scuole medie, da tanti istituti superiori, da tantissimi paesi (più di trenta!) e qui troviamo accoglienza e la possibilità in cinque (speriamo) anni di percorso di uscire con una solida preparazione professionale e con le necessarie competenze di cittadinanza che permetteranno a ciascuno di orientarsi verso un proprio progetto di vita a 19, 20 anni. I nostri compagni diplomati prima di noi nel giro di pochi mesi hanno trovato un impiego duraturo nelle aziende del nostro territorio. Già al quarto o quinto anno, più di qualcuno di noi già firma un contratto di assunzione che gli permette di conciliare scuola e lavoro. Da noi l’alternanza scuola lavoro non è una parola vuota o un peso, è una vera opportunità.
Questo è il punto di arrivo.
Ci rendiamo conto che molti ragazzi che iniziano una scuola superiore, qualsiasi, mostrano più di qualche difficoltà, che molte famiglie sono in affanno e che i modelli cui molti ragazzi si ispirano sono lontanissimi dal mondo reale. Può capitare che su quasi 650 studenti alcuni, qualche volta, superino i limiti? Sì, e non soltanto da noi. E’ la norma? No!
Nella nostra scuola il tema della formazione del cittadino è molto sentito, ed è affidato al lavoro non soltanto dei docenti, ma anche degli studenti. Da noi, da anni, oltre a svariati progetti, è avviata una forma di peer education, cioè studenti più grandi fanno da tutor, da appoggio per i compagni più giovani, sia su temi scolastici sia su tematiche che riguardano più direttamente il comportamento, l’educazione (es. alla salute, alla responsabilità …).
E non può essere diversamente, perché la nostra scuola si assume la responsabilità
di mandare in più di trecento aziende del territorio per svariate settimane di stage,
ogni anno, centinaia di studenti, che, nella maggioranza stragrande dei casi, ottengono ottime valutazioni dai tutor aziendali che li hanno seguiti, che sono poi spesso disposti a prolungare l’esperienza o a rinnovarla di anno in anno. E questo da almeno trent’anni!
Trent’anni di risultati, di cui siamo tutti orgogliosi, senza essercene mai vantati, devono essere dimenticati o cancellati o messi in pericolo per un momento di stupidità di pochi?
Pertanto, in quanto rappresentanti d’istituto, siamo molto amareggiati dai fatti accaduti e da come, di conseguenza, i media hanno descritto una scuola, la nostra, che nel corso degli anni ha potuto vantare numerosi premi in gare professionali, sia locali che nazionali, ottenuti da studentesse e studenti di tutti gli indirizzi, e vanta un livello di preparazione dei nostri diplomati riconosciuto nel mondo del lavoro come valida risorsa aziendale. Avremmo molto ancora da dire, ma ci rendiamo conto di come lo spazio a nostra disposizione sia limitato. Ci scusiamo se abbiamo annoiato qualcuno, d’altra parte le cose che funzionano, e
da noi sono tante e tante, forse non sono abbastanza eccitanti.
Scusateci ancora, ma questa è la NOSTRA scuola, alla quale teniamo.
Buona giornata e tanti auguri di una Buona Pasqua a tutti”.
Per gli studenti del Garbini i rappresentanti Luca Zanin e Mario Borgo