Cospito, guerriglia al corteo di Torino: feriti due agenti
Il raduno degli anarchici è cominciato ieri a metà pomeriggio in piazza Solferino, a poche centinaia di metri dal cuore di Torino. Successivamente gli anarchici si sono mossi in corteo, lasciando una scia di devastazione: rotte vetrine dei negozi, vetri delle auto in sosta a decine, divelti cartelli stradali e totem pubblicitari, incendiati cassonetti, lanciati grossi petardi, bombe carte, sassi e bottiglie. Nel tardo pomeriggio di ieri le forze dell’ordine sono intervenute con gli idranti e i lacrimogeni nella zona del mercato di Porta Palazzo, per allontanare i manifestanti lontano dal centro di Torino, dopo scene da guerriglia urbana.
Tra i manifestanti l’unico a prendere la parola è il veterano Pasquale Valitutti, di 76 anni: “Se Alfredo Cospito muore, i responsabili saranno storicamente giustiziati dagli anarchici. Questa – ha precisato – è la mia personale opinione. La mia speranza. Quando si creeranno le condizioni i responsabili saranno giustiziati. Non adesso, non da me e non da quelli che sono qui in piazza. Gli anarchici sono l’unico gruppo politico che dimentica rapporti di forza e ragioni di opportunismo per fare giustizia. La sanno fare. E la fanno”.
Fontana la condanna del presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Esprimo la più ferma condanna per gli atti di violenza avvenuti a Torino. Agli agenti di polizia rimasti feriti, ai cittadini e a quanti sono stati danneggiati dalla furia vandalica dei manifestanti giungano le espressioni della mia più sentita solidarietà e vicinanza”.
Intanto sulle condizioni di salute di Alfredo Cospito si è pronunciato il medico: “Oltre ai liquidi, acqua e soprattutto tè, Cospito sta assumendo due cucchiai di zucchero e un cucchiaino di sale, mentre non prende più integratori e vitamine”. E’ stato inoltre riferito che per la prima volta il 55enne è apparso “molto stanco e affaticato”: è arrivato alla visita camminando sulle sue gambe ma si è subito seduto sul lettino. Ha perso un altro chilo, ne pesa 70, una soglia “al limite” per un uomo della sua altezza”.