Cancro alla prostata, al San Bassiano nuovo dispositivo per la diagnosi precoce
Un investimento di 180 mila euro per l’azienda Ulss 7 Pedemontana, un’opportunità in più di diagnosi precoce nel delicato ambito del contrasto all’insorgere dei tumori. E’ stata installata all’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa ed è già operativo lo strumento di ultima generazione dedicato all’individuazione delle origini del cancro alla prostata.
Un’apparecchiatura all’avanguardia che, come illustrato ieri in sede di presentazione, nei piani dell’Ulss 7 consentirà di sottoporre gli utenti maschi a una diagnosi approfondita di eventuale malattia oncologica più precoce e tre volte più precisa rispetto ai macchinari tradizionalmente in uso.
Un aspetto di fondamentale importanza, come noto, riveste la tempestività nei tempi di individuazione allo stadio iniziale i casi da evidenziare ed avviare a terapie di cure e/o ad interventi di chirurgia secondo i protocolli sanitari vigenti. Il dispositivo reso operativo è stato denominato ExactVuTM dalla casa produttrice, e consiste in un innovativo sistema per le biopsie prostatiche mirate, ad altissima risoluzione (circa il 300% maggiore rispetto agli apparecchi convenzionali), che grazie ad una tecnologia unica nel suo genere permette di esaminare con maggiore attenzione le aree sospette di cancro della prostata, potendo
effettuare così delle biopsie mirate sotto la sola guida ecografica ad alta risoluzione.
Proprio la capacità di selezione più accurata tra i casi realmente sospetti e quelli che invece non necessitano di approfondimento diagnostico porta con sé anche altri benefici, sia per i pazienti sia sul piano organizzativo: per i primi significa evitare di sottoporli a procedure in realtà non necessarie, mentre a livello aziendale una diagnosi più accurata e una più rapida identificazione delle aree sospette consentono riduzione dei tempi di attesa e ottimizzazione delle risorse, dal momento che vengono così indirizzati alla Risonanza Magnetica solo quei pazienti che realmente ne hanno necessità.
Inoltre, a supporto di questa tecnologia di diagnostica per immagini, grazie all’incremento dell’esperienza nella lettura di questo nuovo imaging ecografico, è stato realizzato da un team di specialisti canadesi e statunitensi anche il protocollo “PRI-MUSTM prostate risk identification”, che consente di valutare il rischio di presenza di malattia con un punteggio da 1 a 5. Questo strumento rende la diagnosi più oggettiva e più rapida, oltre che in linea con le più aggiornate banche dati internazionali. Per la nuova apparecchiatura, collocata nell’ambulatorio di Urologia, si prevede l’esecuzione di circa 300 procedure l’anno.
Soddisfatto il direttore generale della Pedemontana Carlo Bramezza, presente ieri nel polo bassanese per la presentazione del servizio migliorato con l’implementazione disposta del nuovo dispositivo diagnostico. “Con la nuova acquisizione l’ospedale di Bassano del Grappa conferma la sua vocazione all’innovazione – sottolinea il Dg di Ulss 7 – potendo contare su un’apparecchiatura davvero all’avanguardia che è solo l’ultima di una serie di acquisizioni di rilievo effettuate negli ultimi due anni. Nel caso specifico, questa tecnologia ci consente di combinare al meglio alcuni concetti che saranno sempre più strategici in futuro: la capacità di diagnosi precoce, l’efficacia sempre maggiore delle procedure e migliore appropriatezza terapeutica”.