Covid-19: terzo anniversario in ricordo delle vittime della pandemia
Oggi è la terza Giornata nazionale in cui si ricordano le vittime dell’epidemia di coronavirus. L’Oms si dice “fiduciosa” che l’emergenza internazionale possa terminare entro quest’anno e che il Covid possa così diventare paragonabile ai virus dell’influenza stagionale.
Tuttavia gli infettivologi predicano prudenza. “Nonostante il Sars-CoV-2 non rappresenti più il pericolo che ha costituito in questi anni, restano ancora profonde insidie che riguardano soprattutto la popolazione più fragile”. ” Grandi anziani, immunocompromessi o con patologie croniche come neoplasie, diabete, malattie cardiovascolari, difficilmente riescono a eliminare completamente l’infezione” da Sars-CoV-2 “e rischiano ancora di andare incontro a malattia severa o all’ospedalizzazione”, sottolineano gli infettivologi che si sono riuniti a Milano per il 9° Congresso Amit.
Gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute. In Italia, nella settimana che va dal 10-16 marzo 2023, i casi registrati sono stati 23.730, ovvero -1,1% rispetto alla settimana precedente. I decessi sono stati invece 212, contro i 216 della settimana precedente. Il tasso di positività si attesta al 5,2%.
Quattro le regioni a rischio alto. Passano da due a quattro in una settimana le Regioni classificate a rischio alto: Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana. Nove sono a rischio moderato: Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, la provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto. Otto infine le Regioni a rischio basso, in 15 si segnala almeno un’allerta di resilienza e 7 riportano dati di allerta molteplici.
L’omaggio di Bergamo. Tra le numerose iniziative che la città ha organizzato, a partire dalle 15.30 si svolgerà un momento di riflessione e preghiera organizzato all’interno del cimitero monumentale.
Fontana ricorda il sacrificio di medici, infermieri e operatori sanitari. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana via Twitter ha rivolto “una preghiera per le vittime del Covid-19. Un pensiero commosso alle loro famiglie, in particolare a quante non hanno potuto nemmeno dare l’ultima carezza ai propri cari. Onoriamo l’eroico spirito di sacrificio di medici, infermieri e operatori sanitari”.
Le parole di Sergio Mattarella: “il 18 marzo 2020 rimane nella memoria come uno dei momenti più drammatici della storia della Repubblica”. “Una minaccia di livello globale, con caratteri sconosciuti, che ha colpito ogni Paese, sollecitando, anche a livello internazionale, azioni istituzionali e iniziative scientifiche di pronto intervento, attivando sistemi di tutela della salute e suscitando sentimenti di diffusa solidarietà”.