Russia, arrestato per spionaggio un giornalista del Wall Street Journal
Sono ore di apprensione per il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, che è stato arrestato in Russia a Ekaterinburg: l’accusa è di spionaggio. Gershkovich, che era regolarmente accreditato presso il ministero degli Esteri, è stato portato al tribunale del distretto di Lefortovo a Mosca. L’udienza si svolge a porte chiuse.
L’accusa di spionaggio in base all’articolo dell’articolo 276 del Codice penale prevede condanne fino a 20 anni di reclusione. I servizi d’intelligence interni russi affermano che il giornalista, agendo su istruzione della parte americana, raccoglieva informazioni coperte dal segreto di Stato sull’attività di una delle imprese del complesso industriale militare russo.
La replica di Mosca: “Quello di cui si occupava a Ekaterinburg il giornalista americano del Wall Street Journal non ha nulla a che fare con il giornalismo” afferma sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo – Purtroppo non è la prima volta che lo status di ‘corrispondente straniero’, il visto giornalistico e l’accreditamento vengono utilizzati da stranieri nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo. Questo non è il primo noto occidentale ad essere ‘pizzicato'”. Sulla vicenda interviene anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “Non si parla di sospetti, è stato colto in flagrante e ci auguriamo che gli Usa non compiano atti di rappresaglia per l’arresto del giornalista. Speriamo che ciò non avvenga, e non deve avvenire”.
Il reporter ha 32 anni, parla russo perché malgrado i suoi genitori vivano negli Stati Uniti sono originari dell’ex Unione Sovietica e prima del Wall Street Journal aveva lavorato per l’agenzia Afp e per la testata russa in lingua inglese a Mosca.