Incidente in volo col parapendio “all’Angelo”: pilota di 26 anni finisce tra i rami, illeso.
Se l’è cavata con qualche graffio superficiale e di sicuro con una dose di paura provata nella fase concitata di discesa il giovane parapendista recuperato ieri pomeriggio dal Soccorso Alpino in località “all’Angelo“, alle pendici del Monte Summano a Piovene Rocchette. Il paracadute per il volo, con il 26enne laziale appeso, era rimasto impigliato tra i rami di una pianta tra i boschi della zona di montagna, fattore questo che ha impedito un impatto più violento sul terreno dopo la perdita di controllo dello strumento di volo libero.
L’allarme è scattato alle 13 di giovedì 6 aprile, ieri, facendo convergere sopra la cittadina di Piovene due squadre del Soccorso Alpino. A lanciare il segnale di Sos è stato lui stesso, fornendo le coordinate Gps che hanno permesso di restringere il settore di ricerca.
Il giovane di Roma, salito in Veneto e sulla montagne nostrane per praticare questa sua passione per il parapendio, era rimasto sospeso a oltre 3 metri dal suolo, a quanto pare del tutto impossibilitato a “sganciarsi” dal paracadute, a pena di farsi male dopo il pericolo ben più grave scampato dopo essere precipitato. Due squadre – 8 operatori in totale – hanno utilizzato l’attrezzatura utile per recuperare il ragazzo romano, dopo averlo individuato a metà pomeriggio al termine della “battuta” di esplorazione suddivisi in due team, uno partito dal basso e l’altro in discesa.
Una volta giunti sul posto un tecnico del Cnsas ha risalito la pianta in sicurezza e, una volta agganciato l’imbrago del pilota, con l’aiuto degli altri soccorritori lo ha calato a terra con la dovuta cautela. Il 26enne era in buona salute come aveva fatto presente in precedenza e non si è necessario provvedere al pronto soccorso, ma solo ai dovuti ringraziamenti per la missione, stavolta, non tanto di salvataggio ma di “liberazione”.