Emporio cinese “visitato” dalla Finanza prima dell’apertura: 6 lavoratori in nero, un clandestino
Una sorta di “blitz preventivo” delle Fiamme Gialle di Bassano del Grappa, in un emporio in fase di allestimento a Rosà, rischia di far chiudere il punto vendita per un periodo di tempo da determinare ancora prima di inaugurarlo. Il controllo è scattato nei giorni scorsi nel capannone della zona industriale che ospiterà il negozio di articoli assortiti la cui sede societaria è a Bergamo e il legale rappresentante un cittadino cinese.
Sono risultati operativi all’interno 6 lavoratori asiatici, tutti a collaborare nell’allestire corsie, scaffali e merci varie, pur senza un contratto di lavoro attivato. Inoltre, dal sestetto di commessi magazzinieri “in nero” è emersa la posizione di cittadino irregolare in Italia di un soggetto di nazionalità filippina, subito denunciato per il soggiorno illegale nello Stato. A queste violazione si aggiungono ulteriori carenze riscontrate all’esterno, dove una ditta aveva inviato i propri dipendenti per montare le insegne luminose, senza rispettare alcune norme sulla sicurezza sul posto di lavoro.
A questa prima denuncia nei confronti del filippino trovato all’interno dei locali dell’emporio di Rosà, dopo gli approfondimenti ne è seguita la seconda nei confronti del rappresentante legale della società a responsabilità limitata lombarda per aver ammesso alle dipendenze un lavoratore straniero – extracomunitario – privo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in violazione al Testo Unico dell’Immigrazione. Quindi, la presenza riscontrata nei giorni scorsi, dai militari bassanesi, dei lavoratori “in nero” in misura superiore al 10% della totalità di quelli presenti sul posto ha indotto l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza alla proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale.
A collaborare nelle operazioni di controllo delle Fiamme Gialle c’erano sul posto anche gli inviati dell’ufficio Spisal di Ulss 7 Pedemontana, che hanno proceduto a verificare gli aspetti connessi alle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Varie le lacune emerse: assente ogni tipo di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori così come l’obbligatorio Piano Operativo di Sicurezza, con segnalazione del proprietario dell’area che andrà incontro così a una serie di ammende pecuniarie.
Per quanto riguarda invece lavoratori che operavano all’esterno, dipendenti e regolarmente assunti da una società di Trezzano sul Naviglio (Milano), al momento del blitz trovati per in concomitanza intenti ad installare insegne luminose avvalendosi di una piattaforma mobile, sono state riscontrate qui irregolarità sulla documentazione attestante l’abilitazione all’uso del mezzo, a cui aggiungerne altre sulla relativa verifica periodica e manutenzione, circostanza per cui il datore di lavoro è segnalato all’autorità giudiziaria.