La montagna vicentina punta sui progetti condivisi per combattere lo spopolamento
E’ di pochi giorni fa la presentazione del bando europeo Leader 2023/2027 da parte del Gruppo di Azione Locale (Gal) Montagna Vicentina: accompagnerà il territorio durante la fase di preparazione e presentazione alla Regione Veneto della nuova strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo.
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A livello regionale, si parla di risorse messe a disposizione delle aree rurali per quasi 50 milioni di euro, complessivamente. Una cifra che corrisponde a circa il 6 per cento degli 824,6 milioni di Euro del Complemento regionale per lo sviluppo rurale del Veneto per i prossimi cinque anni. Saranno redistribuiti tra i Gal (sette in Veneto) in base ad alcuni criteri, a partire dalle caratteristiche dell’ambito territoriale designato, alla composizione del partenariato per arrivare alla valutazione della qualità della strategia di sviluppo locale, che ora i soci sono chiamati a delineare.
Il Gruppo di Azione Locale Montagna Vicentina, che opera su un territorio di 39 Comuni, coinvolge oggi 35 soci, tra soggetti pubblici e privati. Negli ultimi mesi il partenariato si è allargato, con l’ingresso dell’Unione Montana Alto Astico, di Confcooperative Vicenza e dei Comuni di Crespadoro, Laghi, Lugo di Vicenza e Pianezze. Il fenomeno dello spopolamento delle aree montane investe il territorio del Gal Montagna Vicentina, che registra un tasso di spopolamento del 3% (da oltre 151mila abitanti nel 2015, si è passati a poco più di 146mila nel 2021). Da qui l’urgenza di rivitalizzare la montagna, creando sinergie con tutti gli strumenti di progettazione territoriale, per contrastare questo trend, rendendo la montagna non solo vivibile, ma attraente per i residenti, dal punto di vista sia sociale che economico.Il Gal è infatti chiamato ad avviare processi innovativi nelle zone rurali, per contrastare spopolamento, povertà, disoccupazione e degrado ambientale, e a disegnare percorsi di sviluppo innovativi negli ambiti tematici dell’inclusione sociale, dei servizi alla persona e dello sviluppo dell’economia locale.
Il progettare di oggi deve essere a medio-lungo termine, con la visione di un futuro per questi territori fatto di imprenditorialità, di benessere e di opportunità per quanti sceglieranno le zone rurali per abitarvi e per far fiorire le attività economiche. Gli interventi ordinari, previsti dal Complemento Regionale, riguardano gli investimenti in ambito agricolo e la diversificazione in attività non agricole presenti sul territorio, ma anche (novità di questo bando) la cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart village. Ci saranno degli investimenti specifici rivolti ai giovani, e altri dedicati ad attività di formazione e informazione. Di grande interesse, infine, gli interventi specifici, riservati ai Gal, destinati al sostegno dell’imprenditorialità (attività extra agricole) che favoriranno la micro impresa e, in generale, la creazione di opportunità di occupazione; altri fondi saranno destinati al rafforzamento dei servizi (alla persona, culturali e ricreativi) a vantaggio della popolazione e di una migliore qualità della vita.
Si apre ora ufficialmente la fase delicata della definizione della strategia, che si baserà sul coinvolgimento diretto dei soggetti economici presenti sul territorio. Gal Montagna Vicentina ha delineato i criteri di valutazione delle idee che emergeranno; gli interventi dovranno essere sovraterritoriali, e dovranno esprimere una nuova progettualità integrata; importante poi il coinvolgimento trasversale dei soci, vero punto di forza dei Gal, che riescono ad armonizzare gli interessi del pubblico e del privato, creando un impatto positivo sul territorio, e infine la qualità dei progetti, che dovranno dare risposte ai nuovi bisogni emersi e creare opportunità fattive per uno sviluppo economico e sociale delle zone interessate.
La parola chiave è “condivisione”, e al Gal spetta il compito di coordinamento, di animazione e di raccolta delle idee su cui si basa questo concetto di sviluppo. In quest’ottica, il nuovo tema dei Progetti di Comunità acquista centralità. A questo proposito, c’è già in Veneto un progetto-pilota nella Val Comelico: qui, grazie al lancio di un progetto comunitario, i residenti si sono trasformati in fruitori e produttori dei servizi che mancavano, diventando realmente artefici del loro futuro. Un modello di sviluppo che si adegua perfettamente alle realtà del Gal anche nel Vicentino e che potrà quindi essere replicato.