Ucraina: bombe russe anche a Pasqua. Oggi in Polonia si affronta il ‘nodo grano’
Le bombe russe non si fermano neppure in occasione della Pasqua ortodossa. Il bilancio di un raid nei pressi della Cattedrale di Donetsk è di un morto e due feriti, mentre due adolescenti sono stati uccisi dalle bombe su Mykolaiv. A Zaporizhzhia un missile ha distrutto la chiesa di San Michele Arcangelo a Kushuhum e i russi stanno iniziando a “evacuare” in modo forzato i bambini, con l'obiettivo di portarli nella Crimea occupata. Per Kiev 470 bambini sono stati uccisi in Ucraina dall'inizio della guerra con la Russia, mentre sono 948 i minori feriti e 407 quelli considerati dispersi.
Mosca ha inoltre comunicato che una squadra d'assalto del distretto militare centrale russo ha conquistato una roccaforte delle forze armate ucraine in una non meglio precisata foresta e ha ucciso sette mercenari britannici. Proprio il ministero della Difesa britannica, avverte che “Ci vorrà probabilmente almeno un decennio per sminare l'Ucraina”. Secondo Londra, “le vittime civili legate alle mine antiuomo continuano a essere segnalate quotidianamente” e “le regioni più colpite sono gli Obast di Kherson e Kharkiv”. Anche nel breve futuro, le previsioni sono fosche perché con l'arrivo della primavera e l'aumento del numero delle persone che lavoreranno nei campi, “aumenterà il rischio di incidenti”.
Sull’asse Russia – Cina, il ministro della Difesa cinese Li Shangfu ha ribadito i “forti” legami con Mosca, durante l'incontro avuto con il presidente russo Vladimir Putin al Cremlino. “Abbiamo legami molto forti, che vanno oltre le alleanze politico-militari dell'era della Guerra Fredda” e che sono “molto stabili”, ha sottolineato durante l'incontro, che è stato trasmesso dalla televisione russa.
Il nodo del grano. Nonostante il sostegno all’Ucraina la Polonia ha deciso di interrompere le importazioni di grano dall'Ucraina per proteggere gli agricoltori locali, scatenando le ire di Bruxelles. Il governo ucraino cercherà innanzitutto di garantire la riapertura del transito di cibo e grano attraverso la Polonia: “Il primo passo, a nostro avviso, dovrebbe essere l'apertura del transito, perché è abbastanza importante ed è la cosa che dovrebbe essere fatta incondizionatamente e dopo parleremo di altre cose”, ha detto il ministro dell'Agricoltura Mykola Solsky. Ulteriori colloqui sulla questione sono previsti in Romania mercoledì e in Slovacchia giovedì.