Calcio, serie A: pari e patta tra Atalanta e Fiorentina. Ora la Champions: Napoli – Milan al Maradona
Si è chiuso sull’1 a 1 tra Fiorentina e Atalanta il monday night della 30esima giornata di serie A. Un gol per tempo: alla rete di Maehle (37′) ha risposto Cabral nella ripresa trasformando un calcio di rigore concesso per un tocco di mano in area di Toloi.
Un punto a testa. Fiorentina e Atalanta, dunque, si dividono la posta in palio e restano a sette punti di distanza l’una dall’altra. I viola salgono a 42; i nerazzurri a 49. Senza Amrabat, al Franchi Italiano cambia qualcosa rispetto alla Conference e si affida a Castrovilli, Mandragora e Barak alle spalle di Ikone, Cabral e Nico Gonzalez. Gasperini invece sceglie Sportiello tra i pali al posto di Musso, ritrova Koopmeiners dall’inizio e davanti punta su Zapata e Hojlund. Parte meglio la Fiorentina ma è l’Atalanta a passare al 37′ con Maehle, bravo a saltare Dodò in area e a battere Terracciano. Poi Sportiello tiene a galla la squadra di Gasperini e la prima frazione si chiude con gli orobici in vantaggio.
La ripresa. Nella ripresa si rivede in campo Brekalo che prende il posto di Ikone. Ma la partita del croato dura un quarto d’ora, sostituito a causa di un giramento di testa. La Fiorentina spinge e va più volte vicina al pareggio. Fino all’episodio che cambia la partita: Toloi tocca il pallone con la mano in area, l’arbitro Guida va al Var e assegna il penalty. Dal dischetto trasforma Cabral. Il resto è una lotta in mezzo al campo, con la Dea che serra le linee e la Fiorentina che tenta di passare in vantaggio. Ma finisce 1 a 1.
Spazio alla Champions. Archiviata la 30esima giornata di serie A, si torna a pensare alla Champions League. Questa sera (18 aprile) arriveranno i nomi delle prime semifinaliste. Gli occhi saranno puntati – chiaramente – sul Maradona dove si affrontano Napoli e Milan. All’andata si imposero i rossoneri per 1 a 0. Tante le polemiche per un arbitraggio definito non all’altezza. Ma stasera sarà diverso. Intanto perché in campo ci sarà anche Osimhen, l’uomo che è mancato a Spalletti nel primo atto dei quarti di finale.