Covid, mascherine obbligatorie in Rsa e Pronto Soccorso. Conte e Speranza attesi in Tribunale a Brescia
Le mascherine dovranno essere indossate – ancora – nelle Rsa e nei Pronto Soccorso. È quanto comunicato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, dopo la scadenza dell’ultima norma. Si va, comunque, verso un allentamento sempre più deciso.
La novità. La nuova ordinanza a cui sta lavorando il ministero della Salute dovrebbe prevedere una riduzione delle aree in cui pazienti, personale e parenti in visita dovranno indossare la mascherina. Nelle zone in cui non sarà più obbligatorio, l’idea è di lasciare una raccomandazione all’uso del dispositivo se sono presenti anziani, pazienti fragili e immunodepressi, con l’obiettivo di tutelarli. La decisione finale spetterà – in ogni caso – ai direttori sanitari degli ospedali, ai direttori medici e a medici di famiglia e pediatri nei loro studi e nelle sale d’attesa.
L’inchiesta Covid. Intanto prosegue l’inchiesta Covid con l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Sanità Roberto Speranza che saranno sentiti in Tribunale a Brescia il 10 maggio. Entrambi sono indagati per la prima fase della pandemia, quella del 2020, in particolare sulla mancata decisione di istituire una zona rossa in alcuni luoghi. Oltre a Conte e Speranza, nel registro degli indagati sono finiti anche Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts; il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana; l’ex assessore al welfare Giulio Gallera; il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.