Decreto lavoro, via libera in Cdm. Meloni: “Taglio delle tasse più importante degli ultimi decenni”
“Il taglio delle tasse più importante degli ultimi decenni”. Lo ha definito così Giorgia Meloni il decreto lavoro approvato oggi, nella data simbolica del 1 maggio, dal Consiglio dei ministri. E e anticipato ieri nei punti principali ai sindacati. Lo ha fatto in un messaggio video, rinunciando all’attesa conferenza stampa.
“Nel giorno della festa del lavoro – dice la premier – il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro”. “Abbiamo liberato un tesoretto da 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti ed oggi lo destiniamo al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo di 4 punti e questo si somma a quello che avevamo già fatto in legge di bilancio. Abbiamo un taglio di 6 punti percentuale per chi ha redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti per i redditi fino a 25000 euro”. Quindi rivendica: “E’ una scelta di cui io vado profondamente fiera”.
Tra le altre novità emerse dal decreto l’arrivo di 5,4 miliardi per l’esordio dell’Assegno di inclusione, che con l’addio al Reddito di cittadinanza arriverà dal 2024, più fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati (beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette), per i lavoratori con figli: il tetto sale a 3mila euro.
“Nel decreto ci sono importanti interventi a sostegno delle famiglie”, spiega la ministra del Lavoro Marina Calderone alla fine del Cdm. Soddisfazione anche dalla Lega. Il leader del Carroccio Matteo Salvini parla di “80-100 euro in più in busta paga fino a dicembre”. Mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in una nota del Mef, aggiunge: “Abbassiamo le tasse fino a 7 punti per i redditi più bassi”.
Insorge contro il decreto Giuseppe Conte che in un video postato sui suoi canali social afferma: “Questo governo ha introdotto il decreto precariato, ha deciso di fare la festa ai lavoratori”. Un passo indietro, secondo il leader pentastellato che ci riporta “nella direzione del jobs act di Renzi”. “Siamo alla restaurazione più becera, si uccidono i sogni dei giovani e i loro progetti di vita. Si smantella il reddito di cittadinanza e si criminalizzano i poveri” aggiunge l’ex premier che incalza: “Un governo serio oggi si sarebbe riunito per approvare il salario minimo”. Poi lancia un messaggio rivolto a tutti: “Ritroviamoci tutti a giugno per manifestare contro questo governo, lavoriamo per un paese migliore”.