Comunali, nel day after subito bilanci & rilanci: al via i piani strategici in vista del ballottaggio
I commenti analitici del day after a Vicenza convergono su un solo punto: la “squadra” che ha sostenuto e sta sostenendo Giacomo Possamai ha portato il sindaco uscente dal primo mandato Francesco Rucco al ballottaggio “in rimonta”. Lo cristallizzano i numeri e ancor più le percentuali raffrontati ai sondaggi precedenti, per quanto da prendere questi ultimi sempre “con le pinze”. Per conoscere il nome del sindaco – e se sarà nuovo o confermato – della città capoluogo ai piedi di Monte Berico si dovrà attendere dunque il ballottaggio del 28-29 maggio, con i vicentini residenti a Vicenza (ri)chiamati ad esprimersi mentre ha già preso il via la campagna campagna elettorale 2.0. Al netto delle legittime considerazioni di parte, si è avverato il pronostico (facile) della vigilia presagiva una lotta a due nomi nei quartieri alti.
Con gli altri candidati sindaci a recitare ruoli da comprimari nella scalata a Palazzo Trissino ma che ora, visti i distacchi di poche centinaia di voti tra i due sodalizi politici, potrebbero acquisire un peso specifico più significativo con apparentamenti espliciti e inviti al voto mirato in vista del ballottaggio. Tutto da vedere, poi, se saranno più o meno di 47 mila (circa) gli aventi diritto che si ripresenteranno nei 117 seggi (su 86.555) dopo il 54,18% del primo round, in calo (di 1,62%) rispetto al 2018.
Mentre negli altri 9 Comuni della provincia (si tratta di Marostica, Rossano Veneto, Nove, Bolzano e Quinto Vicentino, Barbarano Mossano, Chiampo, Castelgomberto ed Enego) i nuovi eletti brindano insieme ai consiglieri di maggioranza e si compongono già le nuove assemblee, a Vicenza si fa di conto intanto per valutare nei dettagli la futura composizione del Consiglio Comunale. Conti tanto cari soprattutto a partiti ed esponenti di partito, per il bilanciamento di forze e seggi da assegnare nel futuro prossimo.
RUCCO. A sostegno del sindaco uscente, nel 2018 eletto al primo turno con il 50,6% delle preferenze (allora era formalmente un candidato “civico”), quattro liste e forte spinta politica di centrodestra. Fratelli d’Italia ha portato 4.384 voti (10,1%), la Lega 2.800 (6,4%) e Forza Italia-Berlusconi 1.492 (3,4%). Messi insieme, non arrivano alla quota garantita (24,1%) garantita dalla “Lista Rucco Sindaco” che ha racimolato oltre 10 mila preferenze (10.482). Dato complessivo il 44,23% con cui il sindaco in bilico si ripresenterà al duello elettorale finale.
POSSAMAI. Più distribuiti gli consensi nelle 6 liste che hanno appoggiato il mix di istanze di centrosinistra e di ispirazione civica locale che hanno portato al 46,01% lo sfidante più accreditato. La “fetta” più consistente la portano le indicazioni di partito (Pd con 6.390 voti pari al 14,7%) ma anche qui la civica “personale” fa furore: 5.704 voti e 13,1% (Possamai Sindaco). L’altro 20% o poco meno porta le firme di Civici con Possamai (6% con 2.617), Azione-Italia Viva nella compagine “Per una grande Vicenza” (1526 per 3,5%) e Coalizione Civica (5,3% per 2.305 preferenze). Di sicuro apporto di voti vicentini la Lista collegata all’ex assessore e consigliere Tosetto (Ripartiamo da Vicenza) con 1.487 voti e un 3,4%.
GLI ALTRI CANDIDATI. I cinque “eliminati” dalla competizione elettorale si sono fermati nel complesso sotto al 9%. A guidare la lista degli esclusi dal secondo round un altro ex assessore al Comune di Vicenza, Claudio Cicero (Impegno a 360°), che con il 2,59% vince il platonico concorso per il terzo gradino del podio su Lucio Zoppello (Rigeneriamo Vicenza) che si ferma a 2,52%. Poco più di trenta “gettoni” di distacco tra i due (1.192 contro 1.158). Più indietro Stefano Crescioli (981 preferenze, per ContiamoCi il 2,13%). Lontani il Movimento 5 Stella in caduta libera (Edoardo Bortolotto si ferma all’1.71%, 788 elettori) e La Comune, che raccoglie solo 370 voti in città e lo 0,80% con Annarita Simone.
Tra i consiglieri più votati svettano i nomi di Isabella Sala (Pd) e Marco Zocca (Forza Italia).