San Bassiano, con un coltello in mano minaccia: “Mi uccido!”. Disarmato e denunciato dalla polizia
Attimi di panico all’ospedale di Bassano del Grappa lunedì pomeriggio, quando un uomo armato di coltello ha minacciato di suicidarsi. Il 46enne, cittadino italiano, è stato disarmato e poi denunciato dagli agenti del Commissariato.
Erano le 15 circa di lunedì 29 maggio quando l’uomo, cittadino italiano, in stato di forte alterazione psico-fisica e armato di coltello ha dato in escandescenze al pronto soccorso dell’ospedale San Bassiano, minacciando: “Mi ammazzo!”.
Alla centrale operativa del numero di emergenza 113 sono giunte immediate segnalazioni da parte degli agenti del posto di polizia interno all’ospedale e dai sanitari presenti in pronto soccorso. Sul posto sono quindi accorsi immediatamente gli agenti del Commissariato della polizia di Stato. I poliziotti delle “volanti” si sono trovati a fronteggiare una persona armata in forte stato di agitazione che, durante il colloquio con lo psichiatra, aveva estratto un coltello e, tenendo la lama appoggiata sul proprio avambraccio sinistro, minacciava di uccidersi, riferendo di essere in preda ad un attacco di panico.
Gli agenti hanno iniziato a parlargli, ma il 46enne non aveva alcuna intenzione di consegnare loro l’arma. Poi, alla vista del taser, che nel frattempo era stato estratto da uno dei poliziotti, ha rinunciato e ha consegnato il coltello agli agenti.
Dopo essere stato curato, in base al protocollo ospedaliero, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per i reati di interruzione di pubblico servizio e di porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
“La presenza della Polizia di Stato all’interno delle maggiori strutture ospedaliere del Paese – ha evidenziato il questore di Vicenza, Paolo Sartori – rappresenta una delle priorità nelle attività di prevenzione e di accertamento dei reati che la nostra Istituzione pone sistematicamente in essere, in stretta sinergia con le Autorità sanitarie. In questo caso ha consentito agli agenti di intervenire tempestivamente per evitare che un evento che ha avuto quale protagonista un paziente in forte stato di agitazione potesse trasformarsi in una tragedia”.