A Priabona l’addio al centauro Giacomo Xotta. Rimangono dubbi sull’incidente
C’è anche l’amata motocicletta sua ultima compagna di viaggio nell’epigrafe che annuncia la data e il luogo del funerale di Giacomo Luigi Xotta, 64enne di Marano Vicentino morto domenica 28 maggio mentre rientrava verso casa per il compleanno del figlio minore, dopo una gita con amici sul Lago di Garda. Il luogo sacro scelto dalla famiglia, composta dalla moglie e i due figli maschi, per la celebrazione di commiato è la piccola chiesa di Priabona, a Monte di Malo, posto caro a Giacomo che da quelle parti era cresciuto.
La funzione religiosa si terrà oggi pomeriggio alle 15, alla presenza di familiari e parenti, amici ed ex colleghi, e in “prima fila” i compagni di passione per le moto, i componenti del Motoclub Priabona, di cui il compianto Giacomo era stato tra i fondatori e consigliere in carica.
Una morte tragica e con dei punti ancora da chiarie, quella del pensionato appassionato di due ruote, che prima ha suscitato un ampio cordoglio tra Monte di Malo e Marano, le due comunità dove il 64enne da pochi mesi a riposo dal lavoro era più conosciuto (è stato per anni un consulente tecnico nel settore della stampa e grafica) e che in seguito alla notizia dell’iscrizione a registro degli indagati di un 19enne di Piovene (M.C. le sue iniziali) ha suscitato anche clamore sui media locali, viste le dinamiche non ancora chiare.
Escluso, e questa è una certezza ormai, che l’ipotesi della prima ora, vale a dire un malore alla guida per la vittima, abbia in qualche modo contribuito alla disgrazia. Ad affermarlo è stato a una settimana dall’incidente lo studio che segue gli interessi della famiglia Xotta, sulla base dell’esito dell’autopsia effettuata sabato 3 giugno. Allo stesso modo, dai rilievi posti in campo dalla polizia locale Alto Vicentino e quindidagli atti in mano alla Procura, si è ricostruito che in quella domenica, poco prima delle 19, si trovavano contemporaneamente tre veicoli in via degli Alpini a Marano, tutti in qualche modo coinvolti nel dramma. Due auto e la moto Honda Cfr1000.
Il centauro priabonese di origine potrebbe aver operato una manovra improvvisa fuori sede stradale d’istinto, per evitare l’impatto con uno dei due veicoli impegnati in sorpasso forse azzardato, finendo in un campo adiacente. O essere stato urtato, cadendo sulla terra dura senza possibilità di sopravvivenza, morendo sul colpo prima dell’arrivo dei soccorsi del 118. Impossibile saperne di più oggi, nei dettagli. Si dovrà attendere la chiusura dell’indagine per avere risposte definitive e procedere per il capo di imputazione di omicidio stradale contro il giovane piovenese ad oggi persona indagata.
Sempre oggi, intanto, tocca il momento del silenzio, delle preghiere, delle parole e dei gesti di consolazione a chi rimane a sopportare tanto dolore per la perdita di un proprio caro in circostanze simili. “Tutta la tua vita è stata per noi esempio di onestà e amore, e tutto il bene che ci hai donato rimarrà sempre nel nostro cuore“. Struggenti parole di affetto scritte dalla moglie Laura con Andrea ed Enrico, i frutti della loro unione, i fratelli Guido e Luisa e gli altri cari, pubblicate l’altro ieri nell’epigrafe il loro omaggio a Giacomo, in attesa della cerimonia odierna. Eventuali offerte in memoria saranno devolute dalla famiglia alla Fondazione Città della Speranza, per la cura e la ricerca sulle malattia oncologiche infantili.