Questione-Tav, a breve la soluzione per strada del Melaro, uno dei nodi del progetto
La strada del Melaro non chiuderà. L’arteria che collega la parte ovest della provincia di Vicenza al capoluogo (da Brendola e Montecchio Maggiore a Vicenza passando per Altavilla Vicentina) correndo parallela al cantiere della Tav non diventerà essa stessa cantiere, come era stato ventilato per il tratto compreso tra le due rotatorie nel comune di Altavilla Vicentina.
E’ questo uno degli elementi emersi dall’incontro di questa mattina con il Commissario Straordinario della Tav Vincenzo Macello, chiamato a Vicenza dal presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e dalla vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti. All’ordine del giorno il lotto 1 della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità, quello che da Verona arriva alle porte di Vicenza, e il primo tratto del lotto 2 di attraversamento della città.
Presenti i sindaci dei Comuni interessati (Vicenza, Lonigo, Montebello, Brendola, Montecchio Maggiore, Altavilla, Creazzo, Sovizzo), il prefetto Salvatore Caccamo, rappresentanti delle forze dell’ordine e gestori delle strade (Veneto Strade Spa e Vi.Abilità Srl) oltre naturalmente a Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, titolare del progetto.
“Un incontro costruttivo – lo ha definito Nardin – le osservazioni e le istanze avanzate dalle amministrazioni comunali hanno l’obiettivo di limitare i disagi di un cantiere fortemente impattante, che tutti ci auguriamo prosegua con celerità. Da parte del Commissario Macello c’è la volontà di mantenere un canale di comunicazione costante con le istituzioni e le comunità, in modo che le informazioni siano puntuali, e c’è anche l’apertura a intervenire, dove possibile, perché il progetto sia rispettoso delle esigenze dei territori che attraversa”.
Il nodo della Strada del Melaro
La strada provinciale del Melaro ne è esempio: Rfi ha eseguito uno studio del traffico che è stato analizzato durante l’incontro e che ha messo in luce la necessità di trovare una soluzione alternativa alla chiusura completa. Si stanno prendendo in considerazione varie ipotesi, dal restringimento delle corsie a interventi sulle vie di adduzione, in modo da redistribuire il traffico. Nei prossimi giorni verrà presa una decisione “di comune accordo tra tutte le parti in causa – sottolinea Nardin – e tenendo conto di tutte le implicazioni che comporta sul Comune di attraversamento e su quelli limitrofi”.
Condivisione è anche la parola che è stata ripetuta spesso anche dalla vicepresidente De Berti. “La Regione Veneto è sempre stata al fianco dei Comuni interessati al cantiere della Tav, con una funzione di regia, facilitando il dialogo tra tutte le parti interessate. Riunioni come quella di oggi sono fondamentali, perché danno ai Sindaci la possibilità di un confronto diretto con Rfi”.
Dialogo e condivisione anche per il Commissario Macello, ma con un must inderogabile: il rispetto dei tempi. “Abbiamo un cronoprogramma stringente e abbiamo il dovere di rispettarlo, ma entro questi paletti sappiamo che il cantiere entra nella vita delle comunità e deve farlo con attenzione, dando riscontro anche ai desiderata dei Comuni, se e dove possibile”.
Il primo lotto della Tav (Verona-Vicenza) è al 32% della sua realizzazione e entro giugno 2026 i lavori saranno conclusi. Per quanto riguarda l’attraversamento a ovest del capoluogo, cioè la prima parte del lotto 2, il Commissario Macello ha aperto alla possibilità di modifiche nel passaggio tra il progetto definitivo (che sarà entro fine giugno) e quello esecutivo. In particolare, i nodi da risolvere riguardano via Scaligeri (Ponte Alto) e l’area della stazione. Quest’ultima, ha spiegato Macello, deve essere valutata in un quadro più ampio di accessibilità alla città, che tenga conto della stazione ferroviaria e di quella degli autobus, e di tutti gli aspetti legati ad un’area centrale alla città. Fondamentale, ha sottolineato Macello, il dialogo con il Comune di Vicenza.
“Avevamo detto che la Tav, e ridurre l’impatto della Tav sul territorio, sarebbe stata la prima questione per noi, e da subito ci siamo mossi su questo fronte – ha affermato il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai -. La stazione, ponte Alto, i Ferrovieri, sono tutte questioni che stiamo ponendo con forza. Sulla parte est abbiamo chiesto a Rfi più soluzioni progettuali, in modo da poterne discutere e condividere con la cittadinanza”.