Conflitto russo-ucraino. Mosca: “Alcune proposte di pace potrebbero funzionare”. Zelensky ribadisce: “No ai negoziati”
Giorno 479 di guerra. Da Mosca arriva un minuscolo spiraglio alle proposte di pace. Le iniziative tese alla soluzione del conflitto ucraino proposte da vari Paesi “contengono idee che potrebbero funzionare” ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, all’agenzia di stampa Tass durante il Forum economico a San Pietroburgo. “Certo che ci sono” ha chiosato rispondendo ad una domanda, ribadendo che il suo Paese è “grato ad ogni Stato, ad ogni personaggio pubblico, a tutti coloro che parlano di pace, che fanno proposte in tal senso e vogliono rendersi utili”. Insomma secondo Zakharova “idee interessanti ci sono, possono funzionare. E alcune sono consonanti con i nostri approcci, come l’iniziativa cinese”.
Resta invece irremovibile il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che continua a chiedere il ritiro completo dei russi prima di aprire qualsiasi tavolo di pace. Una linea intransigente ribadita anche nell’incontro con la delegazione di leader africani ricevuti ieri a Kiev. “Ho detto chiaramente – ha spiegato – che consentire qualsiasi negoziato con la russia ora che l’occupante e’ sulla nostra terra significa congelare la guerra, il dolore e la sofferenza”.
La stessa delegazione, che ieri ha espresso a Kiev le preoccupazioni di un continente che ha sofferto per le conseguenze dell’invasione russa, in particolare l’aumento dei prezzi del grano, sara’ oggi a San Pietroburgo per colloqui col leader del Cremlino, Vladimir Putin. La squadra capeggiata dal presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, insiste sul fatto che “dovrebbe esserci la pace attraverso i negoziati”.
Intanto nuovi attacchi nella notte sulle città ucraine. Esplosioni sono state sentite a Kherson e a Zaporizhzhia, seguite da un allarme antiaereo. A riferirlo è un corrispondente di Ukrinform.