Prove di disgelo tra Usa e Cina, ma Pechino avverte: “nessun compromesso su Taiwan”
Prove di disgelo tra Usa e Cina. A cercare di ricucire i rapporti è il segretario di Stato americano Antony Blinken che a Pechino ha incontrato a porte chiuse il capo della diplomazia cinese Wang Yi e il suo omologo Qin Gang. Oggi, prima della conferenza stampa programmata per fine giornata, dovrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping.
Missione non semplice quella di Blinken, visto che Pechino non intende cedere di un millimetro sulla ‘questione Taiwan’. La Cina non farà “alcun compromesso” su Taiwan, ha fatto sapere il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Blinken. come se non bastasse Pechino ha chiarito che “gli Stati Uniti devono aderire veramente al principio dell’Unica Cina confermato nei tre comunicati congiunti USA-Cina, rispettare la sovranità e l’integrità territoriale della Cina e opporsi chiaramente all’indipendenza di Taiwan”.
I nodi più difficili da sciogliere. Negli ultimi anni le tensioni tra le due maggiori economie mondiali sono aumentate su questioni che vanno dal commercio alla tecnologia, passando per i diritti umani e la guerra in Ucraina, fino a Taiwan. I funzionari statunitensi non sembrano ottimisti per quanto riguarda i risultati dei colloqui di Blinken, ma sperano di riallacciare un dialogo, prima che le ‘divergenze’ degenerino in conflitto.
Un’ ipotesi quella del conflitto neanche troppo velata. Il ministro degli Esteri cinese ha infatti ribadito al segretario di Stato americano che la Cina e gli Stati Uniti devono scegliere tra la “cooperazione e il conflitto”. Wang Yi ha quindi chiesto agli Stati Uniti di “invertire la spirale discendente” delle relazioni e di smettere di esaltare la “teoria della minaccia cinese”. Secondo il ministro di Pechino è necessario “lavorare insieme per trovare una strada corretta per entrambi per andare d’accordo”. L’alto diplomatico del Pcc, ha poi chiesto a Blinken di “revocare le sanzioni unilaterali illegali contro la Cina, smettere di sopprimere lo sviluppo tecnologico della Cina e astenersi dall’interferire intenzionalmente negli affari interni della Cina”.
Missione clima invece per John Kerry, che ha intrapreso un viaggio ufficiale a Roma, al Vaticano, a Bruxelles e a Parigi che si concluderà il 26 giugno. A Roma l’inviato incontrerà il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Tra gli appuntamenti in programma, anche un colloquio con il cardinale Pietro Parolin, e la partecipazione a convegni sul clima e la finanza a Bruxelles e a Parigi.