Operato ad un ginocchio. Muore venti giorni dopo l’intervento a soli 44 anni
Un malore fatale mentre, in casa, compieva degli esercizi di riabilitazione per recuperare la funzionalità di un ginocchio recentemente operato. La causa della morte – secondo quanto riporta Il Giornale di Vicenza – potrebbe essere stata un’embolia e, se fosse confermata, potrebbe sussistere una connessione con l’intervento chirurgico subito ad un arto appena venti giorni fa, all’ospedale di Negrar. Un centro specializzato riconosciuto. La vittima è un vicentino di 44 anni, residente a Lumignano, piccolo centro nel territorio di Longare dove tutti si conoscono: Antonio Cabrellon, padre di due bimbe, è il suo nome. Alla terribile notizia tutto il paese è rimasto attonito. Il decesso è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì nella sua casa dove viveva con la moglie Cristina e le figlie.
Cabrellon, dipendente di Acciaierie Valbruna, non si trovava da solo nella propria abitazione quando si è sentito male. A ritrovarlo riverso sul pavimento una collaboratrice domestica che poco prima lo aveva salutato mentre l’uomo era occupato a svolgere esercizi di ginnastica. A nulla sono valsi i soccorsi immediati portati dal personale sanitario del Suem, mentre sul posto accorrevano anche i carabinieri della stazione di Longare.
La vicenda da chiarire per quanto concerne le cause del decesso, ora, è nelle mani del pubblico ministero che ha già avviato l’inchiesta aprendo un fascicolo sulla morte improvvisa avvenuta a Longare. Probabile l’ordine di effettuare l’esame autoptico per accertare le cause del decesso del povero papà, descritto come persona sportiva e intraprendente, non a caso promotore di eventi paesani a Lumignano come come la discesa con i carrettini “girocar”. Proprio sulla pagina Facebook del gruppo un toccante collage di foto e il saluto ad Antonio da parte di chi, con lui, condivideva la stessa genuina passione.