Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo fa chiarezza su Ucraina, migranti ed economia
Una Giorgia Meloni a tutto tondo quella che ha parlato in vista della riunione del Consiglio europeo in programma a Bruxelles dal 29 al 30 giugno. Tanti i temi che saranno sul tavolo dei leader europei a partire dai flussi migratori.
Meloni sui migranti: “La sfida europea, richiede risposte europee”. Per la premier l’attenzione va puntata sull’Africa, per cui il governo italiano rilancia il piano Mattei, con un “modello di sviluppo paritario e non predatorio”. Quindi il ricordo di quanti hanno perso la vita nel naufragio al largo della Grecia.
Poi focus sulla Tunisia: “Nelle missioni del 6 e dell’11 giugno mi sono impegnata perché l’Europa mantenesse alta l’attenzione sulla stabilità della Tunisia. Il lavoro continua in queste ore per giungere a un pacchetto europeo a sostegno di Tunisi”. Dopo il passaggio sul tema dei migranti, un lungo applauso si è levato dalle fila della maggioranza quando la presidente del Consiglio ha detto di non aver accettato di essere “pagata per trasformare l’Italia nel più grande campo profughi d’Europa”.
Altro tema bollente la guerra in Ucraina. Meloni ha difeso a spada tratta il sostegno dell’Italia all’Ucraina: “difendere l’Ucraina vuol dire difendere l’interesse nazionale italiano. Perchè la capitolazione dell’Ucraina porterebbe con sè il crollo del diritto internazionale e il sistema di convivenza tra Stati nato dopo la fine della seconda guerra mondiale. Se noi non avessimo aiutato gli Ucraini, come anche qualcuno in quest’aula suggerisce, probabilmente per interessi di propaganda, se gli Ucraini non avessero stupito il mondo con il loro coraggio, noi oggi ci troveremmo in un mondo nel quale alla forza del diritto, si sostituisce il diritto del più forte. Un mondo nel quale chi è militarmente più potente, può liberamente invadere il suo vicino. Un mondo molto più instabile e più pericoloso. E in un mondo senza regole, se non quella delle armi, l’Europa e l’Italia avrebbero solo da perdere”.
La guerra ha avuto forti ripercussioni sull’economia: “Puntiamo a un fondo europeo per la sovranità”. “La Commissione europea – ha sottolineato Meloni -ha presentato il 20 giugno una piattaforma, Step, per semplificare le procedure” sullo stanziamento dei fondi che “concede flessibilità per i settori strategici: era una richiesta che l’Italia aveva avanzato ed è un importante punto di partenza per il negoziato al quale l’Italia intende contribuire, questo strumento” può essere un “primo passo per arrivare a un fondo europeo per la sovranità”.
Meloni contro l’aumento dei tassi della Bce. “L’inflazione è tornata a colpire l’economia, è un’odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell’aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L’aumento dei prezzi non è figlio di un’economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia” è quanto ha dichiarato il premier italiano sulle ultime decisioni della Banca Centrale Europea. .
“Inutile una polemica interna sul Mes”. “L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”, ha dichiarato la Meloni.