I circa 700 volontari di Città della Speranza alla festa d’estate. Che “frutta” 19 mila euro per la ricerca
E’ divenuta ormai una tradizione consolidata e un’occasione conviviale che rafforza i legami la festa estiva che riunisce ogni anno i volontari di Fondazione Città della Speranza. Per il 2023 scelta come location un’area verde di Travettore a Rosà, con il cuore grande dei circa 700 volontari che con loro famiglie prestano tempo e sorrisi alla missione lodevole nel campo della ricerca scientifica sui tumori in età infantile e nell’assistenza delle famiglie con figli malati.
Il riuscito ritrovo recente, favorito dal bel tempo, è stato occasione propizia per mettere un altro “gettone” nel grande salvadanaio virtuale che sostiene le attività della Fondazione. Nel corso della festa sono stati raccolti 19.334 euro, infatti, che saranno interamente destinati alla ricerca. Tutto ciò grazie a tutte le persone che hanno scelto di trascorrere una giornata in compagnia con musica, cibo e una ricca lotteria.
La “truppa solidale” di oltre 700 volontari costituisce in realtà solo una parte delle persone che in Veneto si danno da fare con modalità diverse e che durante tutto l’anno donano il proprio tempo alla causa di Fondazione. I numeri dei partecipanti crescono a ogni edizione e tutto questo è reso possibile anche grazie alla generosità di Urbano Castellan che ospita centinaia di persone in uno spazio verde fresco e alberato, vicino al suo caseificio. “Sono davvero contento di come si è svolta la giornata – ha spiegato l’ospitante – tutto è andato per il meglio e sicuramente questo spazio sarà disponibile anche per la festa del prossimo anno, ormai è una tradizione”.
Tutti i presenti a Rosà hanno aiutato nell’allestimento delle tavolate oppure ai fornelli della cucina: chi montando panchine e tavole, chi apparecchiandole, chi sistemando i premi della lotteria, chi preparando le torte. Siccome a Città della Speranza ogni persona che riveste una carica rimane prima di tutto un volontario, il Presidente della Fondazione, Andrea Camporese e il Presidente di Irp, Giovanni Franco Masello, hanno partecipato attivamente alla festa. Camporese ha aiutato a spinare la birre, mentre Masello ha preso posizione insieme ai cuochi nella parte di parco adibita a cucina.
Entrambi hanno ricordato che “il volontariato e il tempo che spendi per l’altro, per la causa, sono la base quale poggia Città della Speranza e che non va mai dimenticata, nemmeno se si diventa figure di rilievo dentro la Fondazione”. Aggiungendo infine che “ogni iniziativa promossa con l’obiettivo di raccogliere fondi e sensibilizzare sull’importanza della ricerca pediatrica porta con sé un messaggio da non dimenticare: la ricerca scientifica pediatrica è l’unica arma per salvare le vite dei bambini malati e ha bisogno del sostegno di tutti perché ogni contributo è essenziale per fare la differenza”.
La prossima edizione sarà quella del trentennale dall’istituzione della Città della Speranza, attivata ufficialmente nel 1994 e che da allora ha investito 90 milioni di euro in attività legate alla cura e alla ricerca nelle patologie infantili, destinando oltre 40 milioni di euro alla ricerca scientifica e finanziando più di 166 progetti di ricerca. La Fondazione è il principale finanziatore dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (Irp), un centro di eccellenza internazionale nella ricerca scientifica sulle patologie gravi dei bambini.
La sua “casa” attuale si trova a Padova dove nel 2012 è stata inaugurata la “Torre della Ricerca”, una struttura di oltre 17.500 mq, di cui 10 mila dedicati esclusivamente alle attività operative in diversi settori. Attualmente nella Torre lavorano circa 300 ricercatori. L’Istituto di Ricerca è oggi uno dei più grandi centri pediatrici d’Europa e attualmente opera in sette aree specifiche: oncoematologia, trapianto di cellule staminali e terapia genica; medicina rigenerativa; biotecnologie mediche; genetica e malattie rare; immunologia e neuroimmunologia; medicina predittiva e cardiologia sperimentale.