Novità sul caso Mirella Gregori, la sorella Maria Antonietta: ““Avviare la Commissione d’inchiesta entro agosto”
Si torna in queste ore a parlare prepotentemente del caso Mirella Gregori. Dopo le novità sul caso di Emanuela Orlandi, Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella chiede di “avviare la Commissione d’inchiesta entro agosto“.
“Spero che i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta su mia sorella ed Emanuela Orlandi vengano avviati prima della pausa estiva del Parlamento. E che – spiega – non ci lascino fino a settembre con il dubbio che alla fine non se ne farà più niente”. La sorella della quindicenne scomparsa da Roma il 7 maggio del 1983, torna a parlare e lo fa rilasciando un’intervista fiume a Tgcom24: “Non sono sicura che la sua sparizione sia legata a quella di Emanuela Orlandi. Nessuno l’ha mai cercata”.
“Questa è la prima volta che le istituzioni italiane si interessano alla storia di mia sorella, il che ci fa piacere, poiché abbiamo sempre avuto l’impressione che Mirella fosse una cittadina di serie B”, dice Maria Antonietta Gregori, che aggiunge: “Noi, invece, stiamo raccogliendo elementi che all’epoca non furono considerati o, comunque, ai quali non fu data il giusto valore. Lo scopo è che i magistrati indaghino solo sulla scomparsa di Mirella perché, secondo noi familiari, non si è mai presa bene in considerazione l’eventualità che le due scomparse potessero essere due fatti distinti. Unendo le due storie, quella di mia sorella è stata offuscata”. “Siamo due famiglie accomunate dallo stesso dolore e ci vogliamo bene. Ma su mia sorella non si è mai indagato abbastanza. Vorremmo che si approfondissero alcuni elementi che potrebbero aiutare nella ricerca della verità”.
Sul giorno della scomparsa dice: “Mirella era una ragazzina di quindici anni nel 1983, un’epoca in cui a quell’età si era ancora bambine. Certo, aveva anche lei le prime cotte, un fidanzatino. Per esempio, le piaceva Alessandro, un suo ex compagno di classe. Il giorno in cui scomparve, era appena tornata a casa da scuola quando suonò il citofono. Erano circa le 14 e mia sorella non aveva ancora pranzato. Rispose lei. Mamma la sentì dire: ‘Se non mi dici chi sei, non scendo’. Sembrava contrariata. Poi disse che a cercarla era proprio Alessandro e che lo avrebbe incontrato presso il monumento al bersagliere di Porta Pia, che si trova non lontano da casa nostra. Mirella uscì dicendo che sarebbe rimasta fuori solo una mezz’oretta. Infatti, più tardi sarebbe dovuta andare con alcune amiche a comprare un regalo per la festa della mamma. All’appuntamento, però, non si presentò. Una delle ragazzine telefonò a casa per chiedere di lei. Mamma si preoccupò e mi mandò a cercarla al bar sotto casa. Qui una sua amica, che aveva diciassette anni, mi disse che Mirella era andata a Villa Torlonia a suonare la chitarra. Il che mi lasciò perplessa: mia sorella non sapeva suonare. Sono andata a cercarla nei luoghi che frequentavamo, a Villa Torlonia e poi anche negli ospedali”.
Sul giovane Alessandro, citato da Mirella al citofono quel giorno: “Mia madre lo chiamò, ma il ragazzo non era in casa. Più tardi, quella sera, fu lui a chiamare e disse che non vedeva Mirella da due anni e che non era stato lui a cercarla al citofono. Il che ci fece preoccupare ancora di più. Quella stessa sera denunciammo la scomparsa. In seguito, abbiamo sempre pensato che il nome di Alessandro sia stato usato come esca per attirare mia sorella e rapirla”.
Sulle indagini Maria Antonietta Gregori aggiunge: “All’epoca ci dissero che Mirella poteva essere rimasta vittima di una ‘tratta delle bianche’, cioè di malviventi che rapivano le ragazze e le costringevano a prostituirsi anche all’estero. Mia madre ha rimuginato per anni su un episodio avvenuto nel bar di famiglia il giorno prima che Mirella sparisse. Quel giorno c’era una festa nel nostro locale. Arrivarono due uomini, due brutti ceffi, e insistettero per fare delle foto. Mamma li allontanò. Ma notò che, prima di andare via, uno dei due aveva indicato Mirella con un gesto della spalla. In seguito un’amica di Mirella raccontò che, qualche giorno prima, qualcuno le aveva seguite. Venne preparato un identikit dei due uomini, ma nessuno li ha mai trovati”.
Sulla possibilità di ritrovare Mirella aggiunge: “Io me lo auguro, se non altro per avere una tomba su cui pregare e portare i fiori. Non so se la scomparsa di mia sorella sia davvero legata a quella di Emanuela Orlandi. La pista potrebbe anche essere un’altra. Il fatto è che nessuno l’ha mai cercata sul serio. Spero che adesso, finalmente, si cominci a indagare per scoprire la verità”.