Thomas spinge forte sul Badminton: atleta, istruttore e promotore di uno sport in ascesa
Vicentino di nascita (e di residenza), fondatore di un club con sede a San Bonifacio nel Veronese, e di cognome fa Padovan. Thomas è in prima persona a fare da trait d’union tra più province quando si parla di badminton, in veste di “propulsore” di questa disciplina della racchetta, dopo essere stato nel passato recente il n°1 in Veneto (e n°17 del ranking italiano nel singolo, prima di subire un infortunio importante) di uno sport che ancora oggi qualcuno, impropriamente, chiama “volano“. Termine derivante dall’oggetto con le piume aerodinamiche che funge da “pallina”, anche se pallina non è.
Il badminton, da pronunciarsi all’anglosassone o anche con lettura “letterale” all’italiana, è una disciplina nata in India intorno al 1860 e in seguito codificata dagli inglesi. Dalla località del varo ufficiale – il castello di Badminton – e del primo storico match di cui si racconta negli annali ha preso la denominazione ad oggi conosciuta. Consiste in partite giocate in individuale o in coppia suddivise in set in cui lo scopo è colpire il volano (rigorosamente al volo) per farlo ricadere nel campo avversario. Velocità, agilità, forza, astuzia e resistenza allo sforzo sono le qualità da allenare per diventare dei buoni interpreti. Le gare agonistiche si disputano in prevalenza indoor, dunque in palestre e palasport. Anche se ne esiste una versione praticata un po’ da tutti una volta nella vita, vale a dire quella on the beach.
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Se questa si avvicina più alla definizione di “gioco”, lo sport vero e proprio è quello che dal 1992 è entrato nel novero delle discipline olimpiche, a partire dai Giochi di Barcellona, in quanto riconosciuto come di rilevanza planetaria: il badminton odierno conta infatti migliaia di praticanti sparsi in più continenti, con diffusione capillare nel mondo. E’ l’Asia ad andare per la maggiore ma viaggia l’Europa subito dietro con la Danimarca terra fertile di campioni in particolare, come ci racconta l’ospite di BreakPoint nell’ultima puntata radiofonica prima del break, stavolta d’agosto.
Thomas Padovan, oggi 29enne di Pojana Maggiore ne traccia le regole principali, definisce i colpi più utilizzati dai giocatori esperti, parla di attrezzature e dinamiche di gioco – con l’accento sulla velocità massima dei colpi – e della voglia di far espandere questa disciplina “di racchetta”, vista l’ondata di entusiasmo che porta nelle scuole dove, come istruttore, trascorre ogni anno gran parte delle sue mattinate. E si parla anche di lui, degli albori a 12 anni quando un esperto venne nella sua scuola a proporre il badminton ai ragazzi, della sua carriera agonistica e, passo decisivo il suo, di fare di una passione una professionale. Che oggi, dopo un passo tanto lodevole quanto a un certo punto “nel buio” con una pandemia intorno, lo sta portando a raccogliere soddisfazioni anche extrasportive con le due società di cui fa parte.
Per saperne di più su Thomas e sul badminton, ora non resta che ascoltare il podcast della puntata di fine luglio di BreakPoint, format radiowebfonico che tornerà a fine estate con una programmazione sempre originale in una nuova fascia oraria.