Ritrovata a Mestre la scimmietta rapita al Parco Cappeller. Forse bastonati i macachi adulti
Si è conclusa nel migliori nei modi e nell’arco di meno di 24 ore la ricerca del cucciolo di macaco rapito l’altra notte – tra domenica e lunedì – dal Parco Faunistico Cappeller di Cartigliano. La scimmietta, di poco più di un mese di vita, è stata trovata nei dintorni di Mestre e affidata ai Carabinieri, colleghi dei militari che avevano attivato le indagini nella prima mattinata di lunedì dopo la scoperta della sua sparizione.
In serata è tornata “a casa” con il suo gruppo, per la gioia e la distensione degli operatori dello zoo e soprattutto della madre, disperata ieri per l’assenza del proprio cucciolo ancora in fase di svezzamento. Pare che chi si era introdotto nel parco, con il favore del buio, abbia forzato l’entrata della gabbia metallica utilizzando bastoni per tenere a distanza le scimmie adulte. Probabilmente percuotendole, riuscendo a strappare l’obiettivo di un probabile furto su commissione alle braccia della madre.
L’esemplare rapito è un maschio di “macaca mulatta”, secondo la terminologia scientifica, il cui nome non è stato reso noto. I Carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa con il supporto del nucleo dei Forestali del Gruppo di Vicenza, ricevuta la notizia dell’accaduto e
dopo avere effettuato i primi accertamenti, ieri avevano attivato immediatamente le dovute ricerche. Si era deciso di concerto anche di diffondere alla stampa e sui social l’immagine della scimmietta in modo che chiunque notasse un animale simile avesse modo di avvertire le forze l’ordine.
A consegnare un trasportino per animali domestici con all’interno la “scomparsa” è stato un passante, che l’ha ritrovato in strada, nei dintorni di Mestre. L’avrebbe in prima persona poi consegnato direttamente alla stazione dei Carabinieri della città veneziana. Le indagini ora mirano a individuare i responsabili dell’atto criminale, esaminando i filmati del circuito di videosorveglianza interno al parco. Facile immaginare che gli stessi, nei giorni antecedenti del blitz, abbiano effettuato dei sopralluoghi nello zoo prima di agire, lasciando traccia nelle riprese digitali.
Già ieri sera, sulla pagina Facebook del Parco Faunistico, è stato postato un video in cui si vede il piccolo macaco allattato dalla madre non appena riammesso nel gruppo dopo la disavventura. E la paura di averlo perso per sempre, per la brama di denaro di qualche ladro su commissione e di qualche collezionista di animali senza scrupoli.