Assalto al Congresso: Donald Trump è stato incriminato
Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e per le carte segrete a Mar-a-Lago, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato ora incriminato da un gran giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. In serata, in un post sul suo social media Truth, lo stesso Trump aveva anticipato la notizia scrivendo: “Ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti a breve. Perché non hanno portato questo caso ridicolo due anni e mezzo fa? Volevano farlo in mezzo alle elezioni, ecco il perché”.
Nei confronti di Donald Trump sono stati mossi quattro capi di accusa, inclusa la cospirazione per frodare gli Stati Uniti. Il provvedimento è scattato nel quadro delle indagini sui tentativi di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020. Nelle 45 pagine in cui sono spiegati nel dettaglio i quattro capi di accusa si legge che il tycoon cercò di fare pressione sull’allora vicepresidente americano Mike Pence nel tentativo di convincerlo a non certificare il risultato delle elezioni del 2020 il 6 gennaio. “Sei troppo onesto”, sarebbero le parole usate da Trump.
Il procuratore speciale Jack Smith ha definito “eroi” gli agenti che hanno difeso Capitol Hill il 6 gennaio da un “assalto senza precedenti” incoraggiato dalle “bugie” di Trump. “Cercheremo un processo rapido”, ha aggiunto. Oltre all’ex presidente sono state incriminate altre sei persone tra cui quattro avvocati che avrebbero “consigliato e aiutato” Trump nel suo tentativo di bloccare la certificazione dell’esito elettorale e rimanere al potere.