Controlli in bar e bazar di articoli casalinghi: 140 mila euro di sanzioni in 4 esercizi
A fianco deli controlli della Guardia di Finanza sulle attività economiche del territorio ci sono anche quelle del Nucleo Ispettorato del Lavoro – noto con l’acronimo Nil – Carabinieri, che negli ultimi giorni di luglio hanno portato alla denuncia dei titolari di quattro negozi del commercio e della ristorazione – locali come bar e bazar di articoli vari – gestiti da soggetti di nazionalità cinese, comminando sanzioni pecuniarie per un totale di 140 mila euro. Due a Noventa Vicentina, uno a Chiampo e uno a Schio.
I blitz portati a termine nel Vicentino sono giustificati dalla necessità di andare a scovare – e prevenire dove possibile – luoghi dove si pratica il lavoro sommerso e, a fini preventivi, garantire la tutela dei dipendenti effettivi sul piano della sicurezza e dei diritti dovuti sul piano infortunistico e previdenziale. In tutto tre i lavoratori trovati all’opera senza contratto di lavoro attivo, e quindi “in nero“, a cui aggiungere le multe salate per inadempienze di vario tipo.
CHIAMPO. Nell’area Ovest Vicentino, nel Comune di Chiampo, effettuato un controllo presso un ristorante diurno, all’interno del quale una lavoratrice italiana con mansioni di barista e cameriera era all’opera senza alcun rapporto formale regolare. Riscontrati inoltre altre gravi violazioni sul piano della sicurezza: la mancata redazione del documento della valutazione dei rischi, la mancata formazione dei lavoratori e scarse condizioni igieniche dei muri e del soffitto delle cucine. Per tali motivi è scattata la sospensione temporanea dell’attività al pubblico fino a quando le varie situazioni segnalate saranno “sanate”:
NOVENTA VICENTINA. Nel Basso Vicentino posti sotto esame un bar ed una rivendita al dettaglio di articoli casalinghi, entrambi gestiti da cittadini cinesi. I controlli hanno portato alla sospensione delle due attività imprenditoriale: la prima per violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro mentre il “bazar”, oltre a questo, anche per l’impiego di personale in nero eccedente il 10% del totale dei lavoratori (un cittadino pakistano ed uno cinese). Le norme prevenzionistiche violate sono risultate molteplici, tra le quali quelle che hanno determinato la sospensione dell’attività imprenditoriale e la mancata formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
SCHIO. Non sfugge neanche l’Alto Vicentino dai controlli del Nil. Nel Comune di Schio il terzo negozio gestito da un asiatico di nazionalità cinese colto “in fallo”. Una rivendita al dettaglio di articoli casalinghi in cui era tra gli scaffali un lavoratore irregolare – un giovane cinese – su un totale di cinque maestranze, quindi in misura del 20%.Anche in questo caso sono emerse altre irregolarità, alcune di nonché delle violazioni di carattere penale, tra le quali la mancata formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, motivi questi, per i quali venivano erogate due sospensioni dell’attività imprenditoriale.
Gli accertamenti hanno consentito, inoltre, di elevare sanzioni per contributi e premi assicurativi risultati non versati.