Caso Faresin, mozioni incrociate: “Consapevoli che serve equilibrio tra sostenibilità e sviluppo”
Acque agitate nell’ultimo consiglio comunale a Sarcedo dove un incrocio di mozioni tra maggioranza e minoranza riaccende polemiche e qualche tensione attorno al caso ‘Faresin’.
Un progetto al momento in stand-by che, secondo i desiderata dell’azienda leader nella settore zootecnico, prevedrebbe un nuovo sito produttivo su un’area di circa 46 mila metri quadrati di terreno di cui la famiglia Faresin ha chiesto la trasformazione: diventerebbe un lotto edificabile un’area complessiva di 137 mila metri quadrati e il piano prevede anche l’estensione della strada di accesso, la creazione di parcheggi e di un bacino idraulico di mitigazione.
E se il Sindaco Luca Cortese, in attesa che si convochi la Conferenza dei Servizi al momento ‘impossibilitata’ per carenza del documento di zonizzazione sismica, fa capire che la cosa più sensata è trovare il giusto equilibrio tra sviluppo delle attività che legittimamente posso avanzare delle richieste – la Faresin non sarebbe l’unica ad averlo fatto – e la sostenibilità ambientale per non stravolgere il territorio, non lascia spazio a dubbi la posizione della minoranza e del Comitato Villa Capra/Astico NO V zona industriale a Sarcedo, forte di quasi 500 firme solo a Sarcedo.
Ma se non passa la proposta del gruppo ‘Vivere Sarcedo-Lega’ che puntava sostanzialmente alla contrarietà dell’operazione mettendo in luce le contraddizioni e le difficoltà della compagine amministrativa, ritrova tutti i voti compatti della maggioranza quella voluta dal Sindaco proprio per stabilire delle linee generali e dei criteri condivisi che possano orientare in modo il più oggettivo possibile le scelte dell’amministrazione, con l’Assessore Maria Teresa Campese e la consigliera Paola Pozzan a motivare invece il ‘no’ alla mozione del gruppo timonato dall’ex Sindaco Meneghello: “Non possiamo votare la mozione proposta dal gruppo Vivere Sarcedo/Lega – dichiarano le due esponenti della maggioranza – per le motivazioni già espresse nei precedenti interventi fatti dai colleghi, ma anche per coerenza rispetto all’esperienza avuta con la precedente amministrazione Meneghello”.
!Prima di essere elette nel 2014 – hanno spiegato Campese e Pozzan – siamo state promotrici e abbiamo sottoscritto la costituzione del comitato No Golf, un libero comitato che intendeva informare i cittadini e bloccare la speculazione edilizia che si voleva realizzare nella zona Barcon. Nonostante la richiesta di interlocuzione con l’allora amministrazione Meneghello e la domanda di poter svolgere un referendum, non solo non abbiamo mai ricevuto risposte ma è stato modificato lo Statuto comunale che di fatto ne impediva lo svolgimento. Ci chiediamo il perché di questa disparità di trattamento. Un comitato che difende l’ambiente e l’agricoltura non merita lo stesso ascolto? Ricordiamo che non è stato semplice fermare il sopracitato progetto in quanto il Comune di Sarcedo è stato oggetto di un ricorso al Tar da parte dei proponenti”.
“Fortunatamente il ricorso si è risolto positivamente per il Comune – aggiungono assessora e consigliera di Sarcedo in Comune – e recentemente per l’area interessata è stata confermata la destinazione agricola. Crediamo che la politica abbia il dovere di ascoltare i comitati che difendono l’ambiente e la salute pubblica, cosa che questa amministrazione sempre ha fatto. La difesa del territorio non dovrebbe essere esercitata solo quando ci sono degli interessi locali da difendere ma nell’interesse più ampio del bene comune. Abbiamo ricordi di amministratori che, in questa stessa sede, sostenevano che la discarica Corsea non era un nostro problema in quanto noi siamo a monte e venivamo inviati ad essere più cinici. Noi invece negli anni non siamo diventati cinici ma abbiamo continuato ad impegnarci e a lavorare per permettere che chi abita a valle possa vivere e soprattutto bere l’acqua in sicurezza”.
“Noi apparteniamo ad una lista civica – hanno concluso – e la diversità di provenienza e le diverse sensibilità che ci contraddistinguono sono la nostra forza e ricchezza, cosa che ci ha permesso di poter discutere senza bisogno di screditare nessuno o peggio di far commissariare il Comune, come già successo nella storia del nostro paese. Siamo abituati a confrontarci nella consapevolezza che ognuno di noi deve rispondere ai cittadini che ci hanno dato fiducia”.
Una puntata, non l’ultima, di una questione molto sentita anche dai cittadini di Sarcedo, che non a caso ha affollato le stanze del Consiglio: “Siamo invece rimasti delusi ancora una volta dalla maggioranza – riferiscono i referenti del Comitato – che ha votato contrariamente sulla mozione avente ad oggetto la nostra petizione, e ha presentato e votato all’unanimità una sua mozione. Alla fine, almeno a parole, è stato verbalizzato che il capannone non si farà”.