Compagnie aeree contro il decreto sul caro-voli: “Violano i nostri diritti”. Appello all’Ue
Compagnie aeree europee sul piede di guerra. Nel mirino il decreto caro-voli messo a punto dal governo italiano che limita le tariffe aeree su alcune rotte. Per questo chiedono l’intervento dell’Ue. Nella lettera dell’associazione europea di categoria Airlines for Europe – di cui dà notizia il Financial Times – le aziende invitano Bruxelles “a chiarire con l’Italia se questo intervento abbia impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Europa”. Il timore è che possa “costituire un precedente e portare a un effetto domino”. Limitare le tariffe – dicono le compagnie – “violerebbe” i diritti “di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.
Già la scorsa settimana, la Commissione Ue aveva fatto sapere di aver chiesto chiarimenti a Roma evidenziando come le misure previste dal decreto Asset e Investimenti siano potenzialmente inefficaci per l’obiettivo di raggiungere prezzi accessibili. “La concorrenza sostenibile con una libera fissazione dei prezzi è di solito il miglior garante di prezzi accessibili nel mercato dei trasporti Ue di grande successo e liberalizzato”, ha dichiarato il commissario Adalbert Jahnz.
Il Financial Times ricorda che Ryanair, all’indomani dell’approvazione del decreto del governo Meloni, aveva affermato di ritenere “ridicole e illegali” ai sensi del diritto dell’Ue i piani dell’Italia e auspicando che fosse «cancellata perché in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi».