Violenza sessuale di gruppo a Palermo, minore confessa. Confermato carcere per 2 indagati. Minorenne confessa, scarcerato
Il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per due dei sette ragazzi arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 19 anni. Il fatto sarebbe avvenuto in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo, la notte del 7 luglio. I giudici hanno accolto la tesi della Procura ma non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di un altro degli indagati.
La linea difensiva varia di poco tra gli indagati. Uno dei ragazzi ha ribadito, anche nell’interrogatorio del 4 agosto, di essersi limitato a riprendere la scena con il cellulare, e di non aver fatto del male alla giovane. Gli altri confermano che non ci sarebbe stata alcuna violenza e che la ragazza sarebbe stata consenziente. Le immagini, però, mostrano il contrario.
In merito al minorenne (che intanto ha compiuto 18 anni) arrestato e poi scarcerato e affidato ad una comunità di recupero, avrebbe chiarito la sua posizione davanti al gip del Tribunale per i minori. “Ha raccontato per filo e per segno quello che è successo quella notte – dice l’avvocato Pietro Capizzi, che assiste il giovane -. E’ chiaro che ci sono molte cose che saranno oggetto di approfondimento e in questa fase non sia opportuno rivelare. Ci sono indagini e interrogatori in corso degli altri maggiorenni e al momento è preferibile non dire altro”.
La procuratrice per i minori Claudia Caramanna ha però annunciato la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratti di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere. Tra l’altro, il video recuperato dal nucleo investigativo dei carabinieri mostrerebbe che il minorenne è stato tra i più violenti. “In base al suo racconto – osserva l’avvocato Capizzi -, ci sono i presupposti per un percorso di recupero. Da qui la decisione del gip di attenuare le esigenze cautelari alla luce del racconto, che il gip ha ritenuto ‘credibile'”.
Sul tragico episodio durante una diretta sui social, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha sollevato la questione della castrazione chimica come possibile misura sperimentale in Italia. “Quando si verifica un caso in cui sette individui si rendono colpevoli di uno stupro nei confronti di una giovane donna, trovo estremamente difficile considerarli come esseri umani,” ha affermato Salvini che ha aggiunto: “Considerando che si tratta di individui malati, poiché oltre a essere criminali sono anche affetti da patologie, coloro che commettono atti di violenza nei confronti di donne o bambini necessitano di cure e di interventi per prevenire la ripetizione delle loro azioni devianti. Pertanto, ritengo che ciò che è già stato oggetto di sperimentazione in vari Paesi del mondo, come il trattamento ormonale per bloccare gli androgeni o la castrazione chimica, possa rappresentare un’opzione da esaminare in via sperimentale anche in Italia. Questo potrebbe avere un ruolo dissuasivo nei confronti di coloro che nemmeno riesco a definire esseri umani”.