Da Arzignano a Londra, alla corte della “cucina da incubo” di Gordon Ramsey
Trovarsi a vent’anni alla corte di Gordon Ramsey. E’ quanto sta accadendo al giovane talento Aldo De Monte, classe ’98 di Arzignano, con origini pugliesi, che si trova a lavorare come cuoco a Londra in una delle cucine del celebre chef del reality Hell’s Kitchen, detentore di 14 stelle Michelin (possiede 22 ristoranti e sei dei suoi locali sono stellati).
Un mix di talento, passione, tenacia ed anche un briciolo di fortuna. Appassionato di cucina fin da piccolo, ha scelto di frequentare la scuola superiore Pellegrino Artusi a Recoaro, con indirizzo cucina. A 17 anni, d’estate, coglie l’occasione di lavorare in un resort a Desenzano sul Lago di Garda dove, oltre ad acquisire esperienza, conosce diversi cuochi che gli danno la possibilità di lavorare a Londra finiti gli studi. Durante le scuole superiori però si è sempre dato da fare in questo campo, prima in una vinoteca e poi in un noto ristorante di pesce del suo paese. Conseguito il diploma come tutti i suoi coetanei, il 25 luglio 2017 si trasferisce a Londra e qui inizia la sua vera avventura.
Per i primi tre mesi lavora presso un bistrot in centro con specialità di cucina pugliese (senza tradire le sue origini), poi per seguire lo chef, che ci teneva ad averlo ancora accanto, cambia cucina, ma è qui che gli giunge la grande opportunità di lavorare come cuoco per Ramsey – star televisiva britannica che con Cucine da incubo si è fatta conoscere per la sua irascibilità – al Savoy Grill, uno dei ristoranti più antichi di Londra.
Per fare degli esempi, era il locale preferito di Winston Churchill, habitué di grandi star hollywoodiane come Marilyn Monroe. Questo celebre ristorante dal 2012 fa parte della Gordon Ramsey Group (che possiede 14 locali in tutta Londra). “Lavorare in questo ristorante è una delle cose più belle che mi siano capitate, nonostante le immense pressioni, come quella di portare il nome di Ramsey in ogni piatto che cucino” commenta Aldo. Solamente in cucina sono in 32 cuochi, le ore sono tante e il lavoro è stressante, ma la felicità è immensa perché per lui è come far parte di una grande famiglia.
“Sono veramente felicissimo di essere arrivato fin qui, è uno dei ristoranti storici di Londra in cui hanno lavorato alcuni chef tra i più grandi di sempre, come Escoffier – aggiunge – a soli vent’anni in pochi mesi sto già facendo quello che mi ero prefissato di fare in diversi anni”.
Per Aldo però questo non è un arrivo, ma un trampolino di partenza: “La salita è ancora lunga – afferma Aldo – voglio arrivare sempre più in alto: ora il mio obiettivo è guadagnarmi 3 stelle Michelin e poi magari un giorno tornare all’agriturismo di famiglia in Puglia per portare avanti il mio progetto lì, a casa”.
Ottavia Boller