Morte di Rebellin, interrogatorio di garanzia per Rieke: “Non l’ho visto, chiedo scusa”
E’ comparso questa mattina in tribunale a Vicenza davanti al giudice per le indagini preliminari (Gip) Wolfgang Rieke, il camionista tedesco estradato in Italia dalla Germania per rispondere dell’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso nell’incidente che ha provocato la morte dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, avvenuto lo scorso 30 novembre nei pressi di una rotatoria a Montebello Vicentino, lungo la Strada Regionale 11. Davanti al giudice Nicolò Gianesin per l’interrogatorio di garanzia, Rieke ha detto: “Non l’ho visto, sono addolorato, chiedo scusa alla famiglia“.
Rieke è in carcere da venerdì scorso, quando i carabinieri di Vicenza lo hanno preso in consegna al Brennero, dopo che si è costituito alle autorità italiane che avevano emesso un mandato di cattura europeo, a nove mesi di distanza dall’incidente. Sulle accuse nei suoi confronti pesano le testimonianze delle persone presenti e le riprese delle telecamere presenti nella zona dell’incidente, oltre a tutte le prove raccolte nella minuziosa indagine dei carabinieri di Vicenza.
Per la Procura vicentina, infatti, l’autista tedesco dopo aver travolto Rebellin (che si stava allenando), era sceso dal tir, si era avvicinato al corpo del ciclista, per poi risalire dopo parecchi minuti sul mezzo, e scappare. Durante l’interrogatorio ha ribadito di non avere visto il ciclista esanime a terra, e di non essersi accorto dell’investimento.
Andrea Nardin, il suo difensore, ha chiesto al giudice che la custodia in carcere venga sostituita con gli arresti domiciliari in Germania o a Vicenza, anche con la disponibilità ad indossare il braccialetto elettronico. La decisione del Gip arriverà nelle prossime ore.
Individuato e denunciato il camionista tedesco che ha travolto Davide Rebellin. Era recidivo