Morte Prigozhin, ipotesi bomba nel condizionatore dell’aereo
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Una bomba piazzata all’interno del condizionatore del jet di Prigozhin: sarebbe questa l’ultima ipotesi formulata dal quotidiano russo Moskovskij Komsomolets in merito allo schianto dell’aereo privato del capo della Wagner tra Mosca e San Pietroburgo. Secondo quanto ricostruito dal giornale nell’apparecchio, sostituito per un guasto il 19 agosto, potrebbe essere stato installato un ordigno. Oltre all’ipotesi condizionatore, c’è quella di un esplosivo piazzato vicino all’ala.
Il quotidiano russo spiega che Prigozhin, sentendosi in costante pericolo, aveva l’abitudine di cambiare i suoi programmi all’ultimo minuto, modificando la sua agenda per motivi di lavoro ma soprattutto per la sua sicurezza personale. Quel viaggio a San Pietroburgo lo avrebbe dovuto fare il 20 agosto, ma il volo era stato rinviato al 23. C’erano stati poi cambiamenti nell’orario e nella lista dei passeggeri, saliti da tre a sette.
Due droni ucraini intanto sono stati abbattuti nella regione di Tula, a 180 chilometri da Mosca, ha reso noto il ministero della Difesa russo, citato da Ria Novosti. “Questa mattina – scrive il ministero in una nota – è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con due velivoli senza pilota contro strutture nella Federazione Russa. I due droni sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea sul territorio della regione di Tula”.
Durante la notte, le truppe russe hanno bombardato la regione di Zaporizhzhia per 91 volte, sono stati presi di mira 30 insediamenti, 49 edifici e infrastrutture sono stati distrutti. “Non sono state segnalate vittime, ma sono state danneggiate infrastrutture, edifici residenziali”, ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare regionale Yuriy Malashko.
Nel frattempo le truppe ucraine fanno progressi sul fronte meridionale e continuano a condurre operazioni offensive nel settore di Melitopol, secondo il portavoce dello Stato maggiore delle Forze armate ucraine, che inoltre aggiunge: “Le unità ucraine hanno avuto successo nella zona di Novodanilivka-Verbove e stanno consolidando le loro posizioni. Nel frattempo, le truppe russe stanno cercando di attaccare nella regione di Donetsk, ma senza successo”.
Le forze armate di Kiev sostengono di aver ucciso circa 300 soldati russi in direzione di Tavria. L’Onu fa sapere che dall’inizio del conflitto è stata documentata la morte di 9.511 civili nei territori controllati da Kiev e 2.115 nei territori occupati dai russi.