Tagli al San Lorenzo: primi cittadini pronti a disertare il Comitato dei Sindaci, che “salta” all’ultimo momento
Per difendere il pronto soccorso ortopedico dell’ospedale di Valdagno, i sei sindaci della valle dell’Agno avevano già deciso di disertare il comitato dei sindaci del distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica, previsto per oggi e strategicamente rinviato “a causa di problemi organizzativi”.
Lo scopo dell’ammutinamento era protestare contro i tagli ai servizi sanitari sul territorio e “un modo di fare che esclude i sindaci e i territori dalle scelte”.
“La decisione dei sei sindaci dell’ovest vicentino di disertare la riunione del Comitato di distretto ovest dell’Ulss 8 è sintomatica di un punto di rottura istituzionale molto preoccupante. Generata da politiche di gestione che mettono in secondo piano le esigenze dei territori e che privilegiano la strategia dei tagli, ovunque e comunque, pensando in questo modo di risolvere i problemi del sistema sanitario regionale”. Questo il commento della Consigliera regionale del Partito Democratico, Chiara Luisetto.
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“Le riduzioni di servizi, la chiusura nei fine settimana del Pronto Soccorso ortopedico di Valdagno e le urgenze dirottate su altri ospedali – ha spiegato la consigliera dem – mettono in sofferenza un’area che ha bisogno invece di maggiori attenzioni. Il sotterraneo ma costante disegno di impoverimento della sanità pubblica, sostituita progressivamente da strutture private alle quali i cittadini sono costretti a rivolgersi in mancanza di risposte, è la più chiara manifestazione di una politica che crea disparità e distinzioni tra cittadini di serie A e serie B in base alla possibilità economica di curarsi”.
“In tutto questo – aggiunge Luisetto – le conferenze dei sindaci sono sempre più svuotate di poteri a causa di una visione regionale miope che non dà ascolto a chi rappresenta le proprie comunità e ne conosce i bisogni. L’argomentazione della carenza di personale generalizzata non può essere il grimaldello per uno smantellamento pezzo su pezzo della sanità pubblica territoriale. È necessario agire ora, risolvendo queste carenze con investimenti adeguati ed una riorganizzazione che garantisca servizi diffusi”.