Meloni sui migranti: “non devono arrivare da noi”. Conte: “Governo fallimentare. Siamo isolati”
La premier Giorgia Meloni intervistata da Bruno Vespa su Rai1, spiega che la decisione di Parigi e Berlino di bloccare i processi di selezione dei richiedenti asilo arrivati in Italia non è stata una sorpresa. Il problema però, aggiunge Meloni, non è tanto quello dei ricollocamenti, ma piuttosto quello di come “fermare i movimenti primari, gli arrivi in Italia”. Le dichiarazioni della premier arrivano a ridosso delle accuse del leader del M5s Giuseppe Conte che punta il dito contro l’esecutivo proprio sulla questione migranti: “Le politiche migratorie di questo governo sono un fallimento, ed è un fallimento certificato anche dalle spalle che ci voltano Francia e Germania, siamo isolati” ha tuonato Conte.
Ad infiammare la questione anche la protesta dei migranti a Lampedusa a causa dei numerosi arrivi degli ultimi giorni. Gli agenti della guardia di finanza hanno cercato di contenere centinaia di persone che chiedevano di lasciare il molo e sono anche stati costretti ad una carica di alleggerimento su coloro che tentavano di sfondare il cordone di sicurezza. La situazione a Lampedusa è “tragica, drammatica, apocalittica” ha dichiarato il parroco dell’isola, don Carmelo Rizzo. Il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo “stato di emergenza”.
Altri fronti di scontro con Giuseppe Conte sono Superbonus e Reddito di cittadinanza. “I bonus edilizi messi in capo da Conte – ha detto la premier – sono costati ad oggi circa 140 miliardi, mediamente una Legge di Bilancio che è la legge più importante di tutti e si fa sulla sanità il lavoro le famiglie il pubblico impiego vale 20, 30, 35 miliardi, questo per capire l’ordine, da 4 a 6 leggi finanziarie, qualcosa deve non aver funzionato”. Secondo Meloni, il problema è che “il costo del Superbonus è stato scaricato sui governi che sono venuti dopo. E anche questo è bizzarro. Ho sentito dire che il Pil nel 2021 è andato all’11%, non è esattamente così, è stato quello che viene chiamato il rimbalzo del gatto morto”. E ancora: “Questa misura è costata oltre 2 mila euro a persona, per ristrutturare meno del 4% del patrimonio italiano, perfino castelli”.
Sul Reddito di cittadinanza la premier difende la scelta di eliminarlo. “Rivendico con orgoglio quanto fatto. Penso che la misura di toglierlo sia complessivamente giusta, penso che lo dimostri che da quando abbiamo annunciato che avremmo tolto il reddito a quando è accaduto, la platea era diminuita. Questo significa che le persone hanno cercato il posto di lavoro”.
Altri temi caldi, la tassazione sugli extraprofitti delle banche su cui “Non torno indietro. Non c’è alcun intento punitivo”, mentre su Ita Airways la premier rivendica di aver trovato una soluzione dopo anni e si aspetta che anche “l’Ue ci dia una mano”. Agli sgoccioli la riforma sul premierato: “siamo praticamente pronti penso che nelle prossime settimane presenteremo ufficialmente” la riforma, ha detto Meloni, che poi ha aggiunto: qualora non si riuscisse a trovare un accordo parlamentare ” saranno gli italiani” a esprimersi con un referendum.
Infine su Caivano” risponderemo colpo su colpo”. Su Caivano, ha detto la premier, “ho deciso che dobbiamo dare un segnale forte perché lo Stato non può indietreggiare”. “Ovviamente – ha aggiunto la Meloni – non è solo questione di forze dell’ordine, è un lavoro lungo, sulla prevenzione, sull’educazione, in cui si deve agire tutti insieme. Ma sia chiaro che non mi faccio intimidire dalla criminalità organizzata”.