Qatargate, torna libero l’ex eurodeputato Antonio Panzeri
Si sgonfia lo scandalo Qatargate. Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare del Pd arrestato il 9 dicembre dello scorso anno con l’accusa di aver avuto un ruolo centrale nella presunta rete di corruzione ordita da Stati stranieri per piegare a loro favore le politiche Ue, è stato scarcerato oggi dopo quasi 10 mesi di detenzione.
Panzeri si trovava ai domiciliari dal 6 aprile dopo quattro mesi passati in carcere. Ritenuto dal magistrato che lanciò l’inchiesta, Michel Claise, la “punta di diamante” della rete corruttiva dentro al Parlamento europeo, a gennaio aveva confessato almeno in parte le sue responsabilità in cambio di un alleggerimento delle condizioni della sua detenzione, e aveva patteggiato con la giustizia un anno effettivo di reclusione. Oggi è stato liberato dai magistrati begli con oltre due mesi di anticipo sui termini previsti. Ma con la condizionale: gli resta vietato lasciare il Belgio e avere rapporto con gli altri indagati nell’inchiesta.
L’ex eurodeputato di Articolo 1 aveva raccontato la sua verità agli inquirenti belgi sul presunto giro di mazzette pagate da Marocco e Qatar a membri delle istituzioni europee per influenzarne le decisioni. Aveva stretto un accordo con il giudice Michel Claise, che poi ha lasciato l’indagine, promettendo di rivelare i nomi di tutte le persone coinvolte in quella che gli inquirenti considerano un’organizzazione criminale nel Parlamento europeo in cambio della libertà per i propri familiari, un anno effettivo di carcere, ma solo dopo il terzo grado di giudizio, il sequestro di beni per 1 milione di euro circa e una multa.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, l’eurodeputato belga Marc Tarabella, l’esponente del Partito Democratico Andrea Cozzolino, tornato libero a giugno dopo l’interrogatorio, e l’ex assistente di Panzeri e compagno della Kaili, Francesco Giorgi.