“Trailer” elettorale sulla stazione in centro: la minoranza attacca, Orsi difende, Marigo tace
E’ la perfetta fotografia di una campagna elettorale già iniziata l’epilogo del consiglio comunale di Schio dove ancora una volta torna all’ordine del giorno il futuro ferroviario della città con il grande tema della stazione da non spostare dal centro.
Numeroso il pubblico presente a testimonianza di un tema caldo sul quale il centro sinistra – dal gruppo misto al Partito Democratico arrivando a Coalizione Civica ha ritrovato compattezza e unità contro una maggioranza costretta quasi alla difesa d’ufficio di due interi mandati senza quei risultati che lo stesso Sindaco Orsi avrebbe voluto per Schio.
E se la proposta di audizione di Rfi in consiglio comunale formulata dall’esponente di Fratelli d’Italia Alex Cioni al fine di “garantire una debita chiarezza sull’intera questione” viene accolta dalla compagine orsiana, è quella del centrosinistra ad essere bocciata senza appello: “Dopo due mandati, dopo dieci anni, il sindaco, la sua vice e la sua maggioranza nulla hanno portato a Schio – attaccano all’unisono i consiglieri di Pd e Coalizione Civica – né il rinnovo della Stazione né la soluzione per il passaggio a livello. E dopo dieci anni, bocciata la nostra mozione di tenere la Stazione in centro, hanno il coraggio e l’ardire di proporre di cominciare tutto daccapo, come al gioco dell’oca: non escludono nulla, men che mai la stazione ai Cementi. E chi sa mai che il sogno del Sindaco Orsi divenga realtà. Nel silenzio, col silenzio, della sua vice nonché candidata Sindaco Marigo. Per questo sogno, o incubo, in dieci anni non è stato prodotto un solo progetto, di Giunta o di Consiglio, per il passaggio a livello. Non è stato prodotto un solo progetto discusso con i cittadini e con le categorie. Nulla di nulla risulta agli atti. Solo chiacchiere in proprio e idee e progetti di altri. E tutto è ancora da fare”.
Di diverso avviso il primo cittadino, tutt’altro che disposto ad incassare il colpo, con una risposta che a stretto giro riconduce inevitabilmente ad un tema elettorale ricorrente: “Il problema da risolvere non è come chiudere la stazione di Schio – ribatte Valter Orsi – ma come eliminare il passaggio a livello di viale dell’Industria. Ma vi è un altro aspetto che viene taciuto dall’opposizione di sinistra: dato che la possibilità di mettere mano al miglioramento della tratta Schio-Vicenza è diretta conseguenza della realizzazione del tratto della Alta Capacità che passa per il capoluogo, nel valutare come procedere alla chiusura del passaggio a livello di viale dell’Industria si dovrà tener conto anche di forti impatti ambientali e paesaggistici, costi e tempi di realizzazione, rapportandoli ai costi e ai tempi di realizzazione della AC. Senza contare che i passaggi a livello da eliminare per l’intera tratta sono 29 e il più problematico è quello di Anconetta”.
“Il rischio è che – aggiunge Orsi – prospettando soluzioni troppo onerose, impattanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico o di troppo lunga realizzazione… Si perda il treno. In questi mesi, tanti si sono espressi fornendo la loro opinione su come risolvere il problema del passaggio a livello e tanti ancora si esprimeranno nei prossimi mesi. Per il momento ciò che conta è far sì che, in occasione della realizzazione della AC a Vicenza, l’intera tratta venga elettrificata da Vicenza a Schio consentendo di ridurre in modo significativo i tempi di percorrenza”.
Considerazioni che hanno letteralmente fatto saltare sui banchi l’opposizione, convinta più che mai che il vero treno perso – questo il messaggio rilevato anche dalla consigliera Maura Fontana, arguta osservatrice anche nel constatare una cittadinanza parte attiva nel dibattito consiliare – sia quello di una città senza una vera rotta e con la candidata sindaco in pectore Cristina Marigo che, sempre secondo il centrosinistra, in più di due ore di dibattito non avrebbe proferito parola: “Tutte le città hanno la stazione in centro – rincara stavolta Carlo Cunegato – per motivi di sostenibilità, perché è più facile raggiungerla a piedi o in bicicletta, per motivi di attrattività, perché così si vive il centro storico, si valorizza il commercio e la vitalità della piazza. Orsi vuole ridurre Schio, dalla decima città del Veneto ad un paesetto periferico. Come pensiamo di affrontare il dramma del climate change se per raggiungere la stazione bisogna per forza andare in macchina? Dopo il voto negativo di una amministrazione che non intende difendere la stazione in centro, questo sarà solo l’inizio di una mobilitazione per i prossimi mesi. Non ci fermeremo, gli scledensi, sempre più numerosi, ce lo chiedono”.