“Tutta un’altra storia” dalla voce dei più “deboli”. E stavolta va in scena il paese

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Lettere, diari e foto spesso nascoste in un cassetto e finite nel dimenticatoio. E’ da questi frammenti di storia che l’autrice Raffaella Calgaro ha ricostruito le vicende “collaterali” di una Grande Guerra che soprattutto nell’Altopiano dei Sette Comuni e nella Valle dell’Astico ha picchiato dura, incurante anche di quelle vite innocenti che nulla sapevano del mondo e della sua cattiveria.

E proprio dalla sua ultima fatica letteraria “Tutta un’altra storia. La Grande Guerra raccontata dalle donne e dai bambini”, è tratto lo spettacolo che andrà in scena domani sera dalle 20.30 al Teatro Parrocchiale di Via Don Luigi Agostini a Cogollo del Cengio: storie di confine proprio a ridosso del fronte, dove donne, anziani e bambini sono costretti ad una fuga precipitosa. Tra le umili case spogliate anche della dignità, arrivano migliaia di soldati che occupano chiese, piazze e intere contrade. Tutto sembra crollare, il nemico pare sfondare le linee di difesa e nelle montagne che guardano la pianura vicentina, si decidono le sorti di un Paese intero.

L’autrice Raffaella Calgaro

Non poteva quindi non approdare nella ‘sua’ Cogollo Raffaella Calgaro, che l’ha lungamente attesa prima dell’invito fattole dalla Parrocchia San Cristoforo e dall’operoso Comitato Genitori. Uno spettacolo nello spettacolo perchè, così come è trapelato in queste settimane in un fitto andirivieni proprio da e per la location prescelta per l’evento, c’è davvero il contributo di un paese intero: chi ha fornito immagini d’epoca, chi si è offerto di procurare pezzi utili all’allestimento scenografico, chi è perfino corso per piccoli aggiustamenti “strutturali” per un edificio che pur essendo formalmente di proprietà della Parrocchia, è sempre stato percepito come patrimonio della collettività intera.

Ampio e di spessore anche l’apporto ‘cogollese’ in termini di cast: dal maestro della Banda Cittadina Daniele Calgaro con la strumentista Solidea Pezzelle per la parte musicale, alla voce calda e potente al tempo stesso di Cristian Zorzi per la parte narrata, solo per citarne alcuni senza spoilerare sorprese da gustare direttamente dal vivo.

Alpini in marcia lungo la mulattiera del Monte Cengio

Un’occasione per raccontare con la voce degli ultimi e dei deboli – donne e bambini – il passato di un paese intero partendo appunto da un adattamento ‘inedito’ voluto dalla professoressa Calgaro proprio per omaggiare Cogollo: significativi e particolarmente emozionanti, a tal proposito, i passaggi tratti dalle pagine del diario della giovane Melania Bordin, già maestra di frontiera protagonista in alcuni saggi sempre di Raffaella Calgaro.

Il saluto alla casa, ai propri cari, ad un piccolo mondo fatto di semplicità e di amore per le piccole cose, costretta al profugato da un conflitto dagli esiti sempre più incerti: mentre alle sue spalle le montagne diventano via via sempre più sfocate e lontane, sino a scomparire.

 

Foto archivio G. Zuccollo e L. Grazioli