E’ tornato in servizio l’agente di polizia locale ferito nella sparatoria mortale di Fara
Alex Frusti, agente di polizia locale vicentino sopravvissuto alla sparatoria del 24 aprile scorso – era un lunedì – al confine tra Fara e Breganze nonostante fosse stato colpito da 4 proiettili, ha concluso la convalescenza ed è tornato operativo. Ai primi di ottobre, infatti, si è ripresentato al comando di Thiene per indossare finalmente la divisa d’ordinanza del Consorzio di Polizia Locale Nord Est Vicentino. Venendo accolto tra gli applausi dai colleghi. Un giornata sicuramente da ricordare per il 41enne di Torrebelvicino, conosciuto anche per i suoi trascorsi nel calcio dilettantistico.
Dopo tre settimane di ricovero in ospedale i quasi 5 mesi trascorsi di convalescenza, e con un’inchiesta ancora in corso che lo vede – come atto dovuto – tra i due indagati insieme al vicebrigadiere dei Carabinieri Stefano Marzari, l’agente di polizia ha ripreso dunque il suo lavoro dopo aver smaltito i postumi dei colpi di pistola sparati da Soufiane Boubagura, 29enne originario del Marocco, poi ucciso in quelle fasi concitate. La ricostruzione dei fatti di quel giorno è nei fascicoli della magistratura, in attesa di pronunciamento.
Dopo le prime ore di apprensione per la sua incolumità, in seguito a un proiettile al torace che rischiava di compromettere un polmone, oltre ai colpi a un piede e al polpaccio, Alex Frusti si è ripreso gradualmente. Prima la terapia intensiva, poi la degenza. Ha lasciato la sua stanza d’ospedale a metà maggio, in stampelle, venendo accolto dal sindaco di Fara Vicentino – Maria Teresa Sperotto -, paese di cui Frusti era referente di zona, dal presidente del Consiglio della Regione Veneto, Roberto Ciambetti, per poi affrontare le previste terapie di riabilitazione secondo i programmi. Accompagnato non solo dai suo familiari, da amici e colleghi del comando thienese rimasti in pensiero per lui, ma anche dai “malati di calcio” come Alex, sempre vicini, trattandosi di persona nell’Altovicentino nota in ambito sportivo, oltre che ex calciatore come direttore sportivo del Giavenale nel tempo libero.
Alex Frusti, come si seppe solo a distanza di giorni dalla sparatoria scaturita dopo che il 29enne nordafricano era riuscito a sottrarre un’arma a un carabiniere, quel lunedì rischiò seriamente la vita: la pallottola che gli perforò il polmone passò a un centimetro dal cuore. L’intervento d’urgenza a cui fu sottoposto all’ospedale di Santorso permise di tamponare l’emorragia e di avviarlo alla guarigione. Fondamentali furono le tempistiche d’intervento oltre che l’abilità dei medici, per portarlo oggi a riprendere il lavoro, con coraggio non da poco e un’abnegazione all’incarico riconosciuta da tutti.