Serie C: disfatta biancorossa, al Menti il Renate vince in scioltezza. Top&flop biancorossi
Lo stadio Menti non è più il fortino dei biancorossi che vedono cadere l’inviolabilità della propria porta dopo 692 minuti. Oltre il danno la beffa, seconda sconfitta consecutiva per il L.R. Vicenza che lancia un grido di allarme preoccupante, di certo è presto per parlare di stagione compromessa come hanno fatto molti tifosi in queste ore dopo la disfatta con il Renate. Con trenta partite ancora da giocare è logico pensare che ci sia tutto il tempo per rimettere insieme i cocci e lottare ancora per l’obiettivo prefissato a luglio. A destare preoccupazione, invece, è il fattore legato all’approccio alla gara che pecca di quella mentalità che appartiene ai vincenti o a chi punta a farlo. Da quello che si vede in campo c’è troppa leziosità sia nel modo di affrontare l’avversario che in quello della manovra di costruzione; avere in rosa una ventina di ottimi giocatori di cui una decina di categoria superiore non significa aver vinto ancor prima di giocare e fino a quando tutti non si caleranno nella giusta mentalità della serie C brutte figure come quelle vissute con Renate e Pro Vercelli saranno seguite da altre. Venerdì prossimo, 20 ottobre, il L.R. Vicenza farà visita alla Triestina corazzata del girone; vietato sbagliare per non incorrere in una prima crisi della stagione. Per l’occasione la partita sarà trasmessa in chiaro da Tva che ha acquistato i diritti televisivi del match.
ANALISI- Nell’ottava giornata del girone A mister Diana cambia ancora rivoluzionando il centrocampo, con il forfait di Fausto Rossi il tecnico decide di mettere Greco, Cavion e Proia con Valietti a destra e Costa a sinistra. Stravolto anche l’attacco con Pellegrini e Rolfini dal primo minuto mentre non cambia nulla dietro. C’è da dire che il Vicenza parte bene e crea azioni pericolose in almeno cinque occasioni nella prima frazione, ma il terminale offensivo è troppo leggero e non riesce ad andare a rete. Anche il fraseggio non manca e Cavion sembra ispirato giocando quarantacinque minuti di buon livello. Costa, neanche a dirlo, è un motorino inesauribile e copre l’intera corsia senza alcun problema; meno bene il suo opposto, infatti Valietti sembra un po timido e cerca più la giocata facile che quella di personalità. Le cose cambiano nel secondo tempo, il Renate prende forza e, capendo che il Vicenza ha mollato, inizia a spingere andando in rete per due volte con gol di ottima fattura. I biancorossi, incalzati dai tifosi presenti, cercano di salvare la dignità ma non bastano dieci minuti per rimettere a posto le cose e Scarsella accorcia quando manca meno di un minuto alla fine. Le due sconfitte devono servire da lezione per capire quali sono gli errori da non fare in futuro, se si crea occasioni ma non si segna la strada inizia a salire e gli avversari da attendisti diventano offensivi. Bisogna fare molto di più.
TOP&FLOP- C’è poco, molto poco da salvare nella sconfitta con il Renate, sicuramente è facile trovare il nome del migliore in campo: Filippo Costa voto 6,5: continuo a ripeterlo, se tutti giocassero con la sua determinazione ed intensità il Vicenza sarebbe imbattibile. Vladimir Golemic voto 6+: è un muro invalicabile tanto che il vantaggio ospite arriva da un calcio di punizione battuto magistralmente. Viene sostituito per aumentare i giocatori in attacco e infatti arriva il raddoppio. INSOSTITUIBILE! Michele Cavion voto 6: gioca molto bene il primo tempo con un buon giro palla e tanti palloni buttati al centro. Serve un assist al bacio per Costa ma Greco, incredibilmente, lo anticipa in malo modo; cala drasticamente nella ripresa. Passando ai flop il peggiore in campo è stato senza dubbio Federico Proia voto 4,5: un fallaccio che gridava al rosso già dopo cinque minuti e una partita condizionata dal giallo sulle spalle. Jacopo Pellegrini e Alex Rolfini voto 5: troppo leggeri davanti, si muovono anche bene per la verità ma non riescono a centrare lo specchio della porta. Serve più cattiveria agonistica. Aimo Diana voto 5: sembra non aver ancora in mente la sua squadra tipo, diceva che il suo Vicenza sarebbe entrato in forma dopo le prime cinque partite ma siamo ben lontani dal top di condizione. Il gioco latita e la mentalità dei suoi giocatori necessita di una registrata. C’è ancora tempo ma non bisogna sprecarne più.