Rave abusivi sulle sponde del fiume Brenta: partite le prime denunce
Una un nome e cognome e da qualche ora anche una denuncia “affibbiata” colui che è ritenuto dai Carabinieri della stazione di Nove l’artefice dei rave party – abusivi – andati in scena a fine estate sulle rive del fiume Brenta, nel territorio comunale di Cartigliano. Feste a cui hanno partecipato decine di giovani, secondo le risultanze dei militari, senza autorizzazione preliminare concessa né adeguate – e obbligatorie per legge – misure di sicurezza adottate dagli organizzatori.
L’ultimo raduno musicale – si sospetta ce ne sia stato più di uno da quelle parti però – risale ai primi si settembre, precisamente nella notte tra sabato 9e domenica 10 settembre, in un terreno di proprietà demaniale.
Il giovane denunciato per “invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”, è un ragazzo vicentino residente nel Bassanese. In quanto indagato e in attesa di eventuale sentenza di condanna, dal comando dell’Arma locale non sono state diramate le generalità né altri dati sensibili. A muovere gli investigatori, quella sera, non solo Carabinieri ma anche il personale del Commissariato di Polizia di Stato e la Digos operativa, erano state delle segnalazioni giunte da cittadini.
Musica ad alto volume, un impianto audiofonico installato per la festa, bivaccamenti e una folla di giovani inusuale non potevano passare inosservati dalle parti di via delle Industrie, tanto che all’atto del sopralluogo furono identificati in trenta, arrivando a riconoscere in un bassanese il responsabile della macchina organizzativa che aveva messo in piedi il rave in riva al Brenta. Toccherà a lui rispondere in Tribunale della vicenda, un atto avventato oltre che al di fuori delle regole. L’impianto audio, già da quella notte, è sotto sequestro.