Papu Gomez positivo al doping: il Monza conferma. I fatti relativi al 2022
Solo lo scorso 29 settembre diventava ufficialmente un nuovo giocatore del Monza. Oggi, a sole tre settimane dal suo ritorno in Italia, il Papu Gomez potrebbe essere costretto a rinunciare alla maglia del club brianzolo.
Secondo quanto rivelato da “Relevo”, poi confermato in serata dal Monza, il giocatore argentino avrebbe infatti ricevuto dalle autorità antidoping spagnole la comunicazione di una squalifica per due anni. Il trequartista sarebbe risultato positivo a un controllo antidoping nel novembre 2022, ai tempi del Siviglia, poco prima di giocare e vincere il Mondiale in Qatar con l’Argentina.
Secondo quanto detto dal calciatore per giustificare quanto affermato dall’Uefa, alcuni giorni prima del controllo aveva preso uno sciroppo da uno dei suoi figli dopo una notte passata a letto. Questo senza il consulto della società. Al giocatore dell’Albiceleste verrebbe contestata la responsabilità dell’assunzione in quanto lo stesso avrebbe dovuto controllare direttamente la lista delle sostanze vietate dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) prima di procedere.
In serata è arrivato il comunicato del Monza a proposito della vicenda della positività del Papu Gomez: “AC Monza comunica di aver ricevuto in data odierna dalla FIFA, per il tramite della FIGC, notifica della sentenza di primo grado della Commissione Spagnola Antidoping, emessa nei confronti del calciatore Alejandro Dario Gomez. La sentenza prevede la squalifica per due anni dalle attività sportive. Nei campioni biologici del calciatore è stata riscontrata la presenza di Terbutalina. Si tratta di un farmaco assunto per placare una crisi di broncospasmo, nell’ottobre del 2022, quando il calciatore era tesserato per il Siviglia FC. La positività è frutto di un’assunzione involontaria. AC Monza si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”.
E così, dopo Pogba, la Serie A si ritrova ad affrontare un altro caso simile. Gomez, 35 anni, ha giocato solo due partite con il Monza di Palladino. E, forse, saranno anche le ultime. Almeno per ora.