Il calcio a 5 scosso per “Zambe”, il n°12 di ogni palcoscenico del futsal. Aveva solo 39 anni
In tanti sportivi, stamattina al risveglio, non appena hanno attivato il cellulare si sono in un attimo ritrovati con gli occhi lucidi e un tonfo nel cuore. Il riferimento va in particolare ai protagonisti del mondo del calcio a 5 vicentino e veneto, ma anche nazionale, perché uno tra questi, Luca Zambello, portiere di ruolo per oltre vent’anni a difesa delle porte nei palasport di mezza Italia, ieri è venuto a mancare.
“Zambe“, così come era conosciuto nell’ambiente, di soli 39 anni (era nato il 4 luglio del 1984), di Tezze di Arzignano, è stato messo a dura prova negli ultimi mesi da una malattia oncologica che lo ha strappato alla moglie e ai due figli piccoli. Si era diffusa nei giorni scorsi la notizia tra gli ex compagni, dirigenti e allenatori del futsal che le sue condizioni di salute si erano aggravate di recente ed aveva affrontato un intervento delicato, ma nessuno era preparato a un simile tragico epilogo. Sui social, da lunedì sera, sono apparsi dei post di persone vicine alla famiglia arzignanese ad annunciare il lutto.
Luca aveva esordito come portiere nel calcio indoor nella sua Arzignano, entrando in breve tempo nel “giro” di quella super squadra che ha scritto pagine di storie del futsal italiano, il “Grifo“, a quei tempi allenato da Lucio Solazzi. Nel corso della carriera intrapresa da allora ha calcato praticamente tutti i palcoscenici, fino alla serie A1, tenendo sempre nel cuore i colori biancorossi dell’Arzignano ma diventando bandiera ad esempio del Castelli, il club della vicina città di Montecchio Maggiore, tra serie B e A2. Ma anche a Tezze, a due passi da casa, negli anni della maturità, dopo aver superato degli infortuni. E a Verona, dove ha lasciato anche qui un ottimo ricordo di sé. Un vezzo originale lo ha accompagnato per tutta la sua carriera: il n°12 da indossare, nel ruolo per antonomasia da n°1.
Dotato di un’agilità e di una reattività davvero fuori del comune, “Zambe” ha saputo farsi apprezzare forse ancor più fuori dal rettangolo del futsal per le sue doti di trascinatore. Che si trattasse di essere protagonista in prima persona tra i pali oppure in panchina pronto a subentrare in caso di bisogno nelle categorie più in alto, lui è sempre stato il fulcro di ogni squadra in cui ha militato. Un esempio di determinazione, un “leone” così come lo descrive uno dei tanti amici conosciuti nello sport, a maggior ragione nel periodo della malattia. “Hai mostrato cosa vuol dire amare e lottare“, “Sei stato esempio di vita e di coraggio. Sei stato un gran compagno di squadra e una persona splendida. Un amico davvero speciale”.
La compagna Roberta insieme ai due bimbi – di 9 e 6 anni – frutto della loro unione sta ricevendo purtroppo questi e altri messaggi di conforto e vicinanza, attorniata dai parenti e dagli amici più cari per affrontare giorni difficili di lutto. Ad associarsi al dolore i colleghi del Gruppo Mastrotto, dove Zambello rivestiva anche qui, come nella vita per la sua famiglia e nella squadra per i compagni, un ruolo importante. Per conoscere la data e le modalità dell’addio a Luca si dovranno attendere alcuni giorni.