Tensioni all’Onu tra Guteress e il ministro israeliano. Rilasciati due ostaggi
Sono 30 i combattenti di Hezbollah uccisi in azioni contro Israele in operazioni militari nel sud del Libano condotte dall’8 ottobre a oggi. E’ quanto risulta da un conteggio fatto sulla base dei necrologi diffusi dallo stesso Partito di Dio filo-iraniano e dai funerali di “martiri” svoltisi nel sud del Libano in queste ultime settimane. Hezbollah oggi ha annunciato l’uccisione di altri due combattenti in azioni contro l’esercito israeliano.
Il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi ha fatto sapere che è ripreso il lancio di razzi verso Israele e l’esercito si dice pronto per l’invasione di terra di Gaza. I media israeliani hanno poi reso noto dell’imminente rilascio di 50 ostaggi con doppia cittadinanza. Due donne sono già state liberate, mentre è stata annunciata la morte anche del terzo disperso italo-israeliano, il 29enne Nir Forti.
Intanto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, oggi al fianco del presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv, ha dichiarato che nell’attacco di Hamas del 7 ottobre, i bambini ebrei sono stati costretti a nascondersi nelle soffitte proprio come Anna Frank dai nazisti. Replica Macron: “Voglio proporre ai nostri partner della coalizione anti-Isis in Iraq e Siria che si costruisca una coalizione internazionale e regionale per combattere Hamas e i gruppi terroristici che ci minacciano tutti”.
Polemiche al Consiglio di sicurezza dell’Onu: il segretario dell’Onu, Guterres chiede il cessate il fuoco immediato a Gaza ma allo stesso tempo denuncia anche le palesi violazioni dei diritti umani a Gaza. “Siamo chiari. Nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto umanitario internazionale” afferma Guterres secondo il quale gli attacchi di Hamas non sono avvenuti dal nulla. “Il popolo palestinese è sottoposto da 56 anni di soffocante occupazione. Anche se le sofferenze del popolo palestinese non giustificano l’aggressione di Hamas”.
E dopo le affermazioni di Antonio Guterres arriva immediata la replica del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen: “Non incontrerò il segretario generale dell’Onu. Dopo il 7 ottobre non c’è spazio per un approccio equilibrato. Hamas deve essere cancellato dal mondo” ha scritto Cohen su X durante il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite a New York. E l’ambasciatore rappresentante di Israele all’Onu, Gilad Erdan, ha chiesto le dimissioni del segretario generale Guterres.